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Una rilettura del paesaggio di Langa, Patrimonio Unesco, e una riflessione tra vino, architettura, terroir e genius loci: lo chiedono le donne del Barolo agli architetti Botta, Kipar e Studio Tspoon tra arte e musica a Cascina Langa (5-7 settembre)

“Architettura e Paesaggio sono un binomio di dare e avere reciproco: l’architettura appartiene alla terra madre che l’ha generata, ma riceve anche dalla terra madre l’idea dello spazio di un paesaggio che diventa paesaggio umano grazie al fatto architettonico e quindi si stabilisce un rapporto di grande intensità spaziale. Nella Langhe questo è ancor più delicato proprio perché il paesaggio presenta una forte connotazione legata alla produzione della terra, alla produzione dei vigneti. È un territorio che è già stato modellato dall’uomo”, dice l’archistar Mario Botta sul paesaggio vitivinicolo delle Langhe, “terra colpita da improvviso benessere”, citando Carlin Petrini, fresca di riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Che non vuol dire immobilità, quanto piuttosto la necessità di una rilettura del paesaggio attraverso una progettazione ancor più sensibile in grado di far emergere i valori identitari del territorio, vino in primis, nel rispetto del terroir ma anche del genius loci. Riflessione che le signore del Barolo del progetto In Donne Veritas, chiedono al famoso architetto, al collega Andreas Kipar e allo Studio Tspoon, a Cascina Langa (Trezzo Trinnella, 5-7 settembre), nell’evento “Eleganza: storie di terra e di paesaggio” fatto di incontri e conversazioni trasversali tra musica (guest star Morgan) e cibo e vino (made in Piemonte), arte (con installazioni di artisti locali), poesia, storia e tradizioni di quei luoghi.
“In Donne Veritas” è il progetto culturale nato da un’ispirazione di Roberta Castoldi, direttore artistico insieme con Alessandra Morra, per riflettere su cosa sono i vini delle donne e cosa sono i vini per le donne, bevanda sociale che ha sempre avuto il dono di sciogliere la lingua e di predisporre all’ascolto degli altri. Sullo sfondo, le Langhe, tra le colline disegnate dai filari delle viti, frammezzate da boschi, antichi borghi, castelli e cascine storiche, dove quanto è stato creato dalla natura e quanto costruito dall’uomo si integrano e si ibridano: uno status quo da conservare, ma che non preclude novità. Mario Botta, che converserà con Bruno Ceretto, fondatore della casa vinicola Ceretto (5 settembre), pensa per le Langhe ad un’architettura in grado di confrontarsi dialetticamente con il paesaggio che non “costruisca sul sito” ma che “costruisca il sito” affinché il paesaggio si arricchisca e non subisca il fatto architettonico.
Andreas Kipar, uno dei più grandi paesaggisti che lavora e vive in Italia e che dialogherà con l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero (6 settembre), propone un concetto di valorizzazione inteso come modello di sviluppo territoriale, una sorta di progetto pilota, un primo passo per una progettazione rispettosa tra Alba e Barolo attraverso gli strumenti “dell’equipaggiamento vegetazionale” (inserendo elementi di paesaggio nei comparti industriali) e del “trattamento cromatico” (riprendendo nei progetti i colori del paesaggio).
Infine Nina Artioli dello Studio TSpoon restituirà nella sua installazione - a Cascina Langa, che ospita anche un’installazione collettiva di artisti del territorio - l’immagine metaforica della “Vigna Velata” che come un corpo di donna reinterpreta le morbide e sinuose colline in un percorso multisensoriale che lega gli elementi topici del paesaggio con la poetica ebrezza del vino.
Tra una conversazione e l’altra, spazio all’incontro con le produttrici invitate a riflettere sulla loro opera, frutto di quella “recherche patiente”, come citava Le Corbusier, che è analogia tra Architettura e Vino. Ma anche alla musica, con il concerto del Quartetto d’Archi della Filarmonica Novecento del Teatro Regio di Torino in un percorso omaggio al paesaggio con “L’Adagio e Fuga” di W.A. Mozart e il Concerto per archi di Bedrich Smetana “Dalla mia vita”, e quello, atteso, di Marco (Morgan) e Roberta Castoldi (pianoforte e Violoncello) accompagnati da Marco Santoro (fagotto) che affrescheranno un delicato paesaggio in musica. Canzoni popolari, danze, un banchetto culinario con Dop e Igo piemontesi, una ricercata “merenda” con le materie prime del territorio e le etichette delle signore del Barolo offriranno infine piacevoli spunti alla riflessione su terra e memoria.
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