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“Di Gavi in Gavi” (30-31 agosto, Forte di Gavi): la Doc “Gavi” festeggia i suoi 40 anni riflettendo sul proprio futuro: il 30 agosto con il Laboratorio “La Buona Italia”, con personalità come Daverio, Sgarbi, Rampello ...

Italia
Il Forte di Gavi

Una denominazione storica, tra quelle “bianchiste” più importanti d’Italia, che si trova a convivere, nel bene e nel male, con la fama di alcuni dei vini rossi più affermati del Belpaese: è il Gavi, celebre bianco nel Piemonte del Barolo, della Barbera e di altri grandi nettari, che nei giorni in cui celebra i 40 anni della Doc, ottenuta il 26 giugno 1974, ha scelto di festeggiare, ma anche di chiamare personalità importanti della cultura, del giornalismo, della creatività, della comunicazione e della produzione, per una riflessione a 360 gradi sul proprio futuro.
Succede con il Laboratorio “La Buona Italia. Storie del Gavi: Agricoltura, Cultura, Turismo intorno al Grande Bianco Piemontese”, promosso dal Consorzio per la Tutela del Gavi il 30 agosto al Forte di Gavi, in apertura di “Di Gavi in Gavi” (30-31 agosto, http://goo.gl/HLL7VO). Un’occasione per stilare il “Decalogo dei Territori Virtuosi” e riflettere “sui meccanismi culturali e produttivi dell’Italia creativa, tenace ed ingegnosa”. Ci saranno, tra gli altri i critici d’arte Philippe Daverio (autore del video-racconto “Storie del Gavi”) e Vittorio Sgarbi, Davide Rampello, direttore artistico del Padiglione Zero, la “porta d’ingresso” dell’Expo 2015 (che racconta quanto l’uomo ha prodotto dalla sua comparsa fino a oggi), Maria Sebregondi, vice president Brand Equity & Communications Moleskine (che firma la pubblicazione “Storie del Gavi”), Elisabetta Sgarbi, fondatrice de La Milanesiana e direttore Editoriale Bompiani, Françoise Roure, direttore del Bivb-Bureau Interprofessionnel Vin de Bourgogne, Gaddo della Gherardesca, John Law, presidente The British Chamber of Commerce for Italy.
Il Laboratorio Gavi nasce per contribuire alla promozione delle buone pratiche nella valorizzazione internazionale delle filiere enogastronomiche italiane, che integrano la produzione con la storia, la cultura e l’ambiente dei propri territori: un momento di incontro e confronto multidisciplinare tra un numero ristretto di professionalità diverse ed eccellenti (ma in diretta web e su Twitter, per raccogliere gli interventi di un pubblico allargato; www.consorziogavi.com; @gavisince972).
Al talk show, interverranno, tra gli altri, Gian Piero Broglia e Francesco Bergaglio, presidente e direttore del Consorzio Tutela del Gavi, Claudio Bocci, direttore Federculture, Andrea Ferrero, vicepresidente di Piemonte Land of Perfection, Federico Quaranta, conduttore Decanter - Radio 2, il giornalista, sommelier e critico gastronomico Paolo Massobrio e Massimo Negri, direttore European Museum Academy Foundation, accanto a Barbara Santoro, co-autrice de Italian Factor e Fondatrice dello Shenker Culture Club, moderati dalla critica enogastronomica Roberta Schira. Con contributi letterari di Giuseppe Marotta, Cesare Pavese, Mario Soldati, Mario Tobino e Luigi Veronelli, mentre lo chef Marco Sacco del Ristorante Piccolo Lago di Verbania, 2 stelle Michelin, firma il menu “Storie del Gavi, tra Terra e Mare”.

Focus - La carta d’identità del Gavi, il “bianco del Piemonte”
1.500 ettari di superficie vitata (+37% in 10 anni), 12 milioni di bottiglie prodotte (+47%), con il 70% destinato all’export, oltre 200 tra produttori, vinificatori e imbottigliatori soci del Consorzio, un fatturato di 50 milioni di euro delle aziende produttrici, e 5.000 persone che lavorano nella filiera: ecco la carta di identità del Gavi, uno dei più celebri vini bianchi del Piemonte, da uva Cortese in purezza, e Docg dal 1998, che, in questi giorni, festeggia i 40 anni della denominazione: era il 26 giugno 1974 quando “Il Gavi” ottenne la denominazione di origine controllata, a sancire l’identità e la qualità di questo lembo di terra, parte della Provincia di Alessandria, compresa tra Liguria e Lombardia.
“Quest’anniversario - si legge in una nota del Consorzio del Gavi - conferma la maturità di una viticoltura moderna, che qui ha radici lontane, all’anno 972, come testimonia un documento dell’epoca, oggi conservato nell’Archivio di Genova, che fa cenno all’affitto di vigne e castagneti a due cittadini di Gavi da parte del Arcivescovo di Genova”.
Oggi i 1.500 ettari compresi nella Denominazione del Gavi si estendono negli 11 Comuni di Bosio, Carrosio, Capriata d’Orba, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia e Tassarolo.

Focus - Le Donne del Vino del Piemonte a “Di Gavi in Gavi”
Le Donne del Vino del Piemonte saranno a “Di Gavi in Gavi”, l’evento promosso il 31 agosto dal Consorzio di Tutela del Gavi, con brindisi, musica, spettacoli. Sette corti del borgo medievale si apriranno al pubblico, accompagnando i visitatori un viaggio sensoriale dove poter assaggiare vino e tipicità. E le cinque Donne del Vino che producono Gavi ci saranno: Magda Pedrini (www.magdapedrini.it), Cecilia Piacitelli Roger, Morgassi Superiore (www.morgassisuperiore.it), Francesca Poggio, Il Poggio di Gavi (www.ilpoggiodigavi.com), le sorelle Anna, Francesca e Paola Rosina, La Mesma (www.lamesma.it) e Laura Valditerra (www.valditerra.it). “Di Gavi in Gavi” è anche quest’anno sotto la direzione artistica di Laura Gobbi. Le Donne del Vino del Piemonte sono 108, tra vignaiole, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. La delegata regionale è Francesca Poggio, produttrice di Gavi.

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