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L’Assessore al Territorio della Regione Toscana Anna Marson risponde alle molte critiche al Pit: “finora dissesti come quello di Refrontolo, da noi, non ci sono stati, ma con il cambiamento climatico dobbiamo lavorare perché non succedano più”

La presentazione del Pit della Toscana (Piano di Indirizzo territoriale, http://goo.gl/EMhcbL) ha suscitato un vespaio di polemiche forti e molto numerose specialmente provenienti dal mondo del vino, visto che il piano impedisce l’aumento dell’estensione a vigneto in Toscana. Tra le tante voci, solo per fare un esempio, quella del Presidente del Chianti, Giovanni Busi che, a WineNews, senza giri di parole ha definito il Pit “fuori dal tempo e incapace di guardare al mercato”. Oggi la risposta dell’assessore all’urbanistica e alla pianificazione del territorio della Regione Toscana Anna Marson, nell’edizione delle ore 14 del Tg3 Regionale.
Per l’assessore Marson “il piano evidenzia alcune criticità legate ai vigneti a gestione industriale estesi per ettari e ettari e specialmente quelli realizzati a “rittochino” (il nome di questa sistemazione agronomica deriva dal fatto che le direttrici su cui si sviluppano le unità colturali e i manufatti idraulico-agrari seguono le linee di massima pendenza, in modo da favorire il rapido deflusso delle acque meteoriche evitando che si infiltrino in quantità eccessive nel terreno. Poiché questo sistema predispone il terreno all’erosione, la lunghezza degli appezzamenti deve essere rapportata alla pendenza. Le testate di questi appezzamenti sono servite da infrastrutture, come scoline (capofossi), fossi acquai, capezzagne, filari di piante arboree, dislocate a girapoggio, allo scopo di interrompere il deflusso dell’acqua evitando che questa raggiunga velocità tali da favorire l’erosione, ndr) e contiene alcune raccomandazioni su come reimpiantare e realizzare nuovi vigneti, anche perché i fondi per queste operazioni sono in gran parte fondi pubblici che, tra l’altro, pagano anche il mancato reddito derivante dal fatto di adottare determinati accorgimenti di tipo ambientale e paesaggistico”.
Per la Marson il piano ha come finalità quella di “accompagnare le trasformazioni e non intende bloccarle ma favorire gli investimenti in Toscana nel settore agricolo”. Per l’assessore della Regione Toscana è evidente che “il settore dell’agricoltura offre delle prospettive occupazionali e economiche assolutamente fondamentali e che l’agricoltura è il paesaggio della Toscana”.
In questo senso “il piano consente - prosegue la Marson - di restituire all’agricoltura le migliaia di ettari che alla fine della mezzadria sono stati invasi dai boschi, riconoscendo la possibilità a questi terreni di liberarsi dal vincolo paesaggistico e di ritornare alle attività agricole”.
“Non vorremmo - conclude l’assessore - che anche in Toscana avvengano casi come quello di Refrontolo nel territorio del Prosecco. Finora non ci sono stati dissesti di questo tipo, ma con il cambiamento climatico - conclude Marson - dobbiamo lavorare tutti perché ciò non si ripeta”.

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