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Il mercato del vino in Usa è dei “Premium wine drinker”, categoria che, secondo l’ultimo report by “Wine Intelligence”, è fatta del 26% dei consumatori americani, muove 4 bottiglie su 10, e pesa per il 56% della spesa totale per il consumo domestico

Italia
Il mercato del vino in Usa è dei Premium wine drinker dice Wine Intelligence

Ci sono i “Baby Boomers” che ne hanno fatto la fortuna e la storia, e i “Millennials” che ne sono la speranza per il futuro. Ma nel mercato enoico degli Stati Uniti, il più importante del mondo e che, per l’Italia, vale quasi il 25% di tutto l’export vinicolo del Belpaese, il bersaglio grosso sono i “Premium wine drinkers”, categoria trasversale, analizzata in dettaglio nell’ultimo report di “Wine Intelligence”, una delle più quotate agenzie di ricerca di mercato nel mondo del vino.
“Più di un quarto degli americani - si legge nella presentazione del report - comprano vini per il consumo domestico ad un prezzo superiore ai 15 dollari a bottiglia, perché da un lato cresce la conoscenza del vino, e da un lato sempre più persone passano da altri tipi di bevande al nettare di Bacco, aprendo nuove prospettive di crescita”. In particolare, spiega “Wine Intelligence”, i “Premium wine drinkers” in Usa, ovvero le persone che bevono vino almeno una volta alla settimana e spendono, come detto, più di 15 dollari per ogni bottiglia da portarsi a casa, rappresentano il 26% dei consumatori di vino americano, ma valgono il 56% della spesa totale.
Non solo: si parla di 23 milioni di persone, che in pratica, in termini di volume, muovono 4 bottiglie su 10 vendute tra gli scaffali degli States. Insomma, una macrocategoria di consumatori che fa gola, soprattutto ai produttori di vino di qualità, e che sta facendo crescere il suo peso rapidamente. Al punto che, per “Wine Intelligence”, è forse il caso di iniziare a dividerla, come succede nel report, in segmenti come “Popular Premiums”, “Super Premiums” e “Ultra Premiums”, per capirne meglio i comportamenti. Anche, se nel complesso, è una categoria fatta più da maschi che da femmine, e che dà più importanza all’origine del vino rispetto al resto del mercato.
“Gli Stati Uniti sono un mercato che sta evolvendo rapidamente, e non ci aspettiamo che questo fenomeno rallenti - spiega Richard Halstead, alla guida di “Wine Intelligence” - è uno dei Paesi più interessanti e il potenziale di crescita è enorme. I “Premium wine drinker”, stanno guidando questa crescita. Sono una categoria i cui gusti e abitudini determineranno l’andamento del mercato nei prossimi 10 anni”.
Info: www.wineintelligence.com

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