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Treasury Wine Estates, il colosso australiano del vino, dopo le ultime voci che lo vedevano in perdita di profitti, si butta sul mercato e annuncia una “hit list” di aziende americane da comprare per rilanciare il marchio

Treasury Wine Estates, il colosso australiano del vino, cerca di superare la perdita di profitti rifiutando le offerte di Kkr e Rhone Capital e della Tgp Capital (entrambe da 3,4 miliardi di dollari) e si butta sul mercato, annunciando una “hit list” di aziende americane da comprare per rilanciare il marchio, puntando su acquisizioni per produrre delle linee di vino di alto livello.
“Abbiamo avuto l’appoggio della maggioranza dei nostri azionisti - dichiara Michael Clarke, a capo della Treasury Wine Estates - e sono soddisfatti di poter investire in marchi “giusti” per puntare sulla qualità di questo business. Non stiamo parlando di acquisizioni troppo onerose, ma di qualità. Siamo a conoscenza degli errori commessi in passato, e non “strapagheremo” i marchi che vogliamo comprare. Ma vogliamo competere anche nel vino di lusso, facendo acquisti appropriati e ridare slancio alla nostra attività”.
Treasury Wine Estate la settimana scorsa ha registrato una perdita netta di 100,9 milioni dollari per l’anno fiscale 2014 contro un utile di 47,2 milioni dollari nell’anno precedente. Le cause sono da ricondurre a 281 milioni dollari in svalutazioni, compreso il costo per distruggere 240.000 casse di vino di fascia bassa indesiderate negli Stati Uniti.

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