02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Dal “Meeting di Rimini” l’Italia torna ad attaccare il sistema di etichettatura “a semaforo” per la salubrità in Uk. Con Paolo Fulci (Ferrero), Oscar Farinetti (Eataly - “sgravi a chi esporta”) e il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina

Italia
Le etichette a semaforo in vigore in Uk

“Una impostura che distorce il mercato. Pop corn e Coca Cola Zero hanno il bollino verde, l’olio d’oliva rosso, è un sistema che fa credere alla gente che mangiare certe schifezze sia salutare”. L’attacco al sistema di etichettatura “a semaforo” dei prodotti agroalimentari nel Regno Unito, tema uscito dalla cronache degli ultimi tempi, è rilanciato al “Meeting di Rimini” da Francesco Paolo Fulci, presidente di Ferrero. Secondo cui è un sistema del tutto fuorviante, che applica un bollino rosso ai cibi che superano una soglia di sale, zucchero o grassi, ma che non tiene conto, di fatto, della qualità e della specificità dei cibi.
“Su questa cosa - rilancia dal palco di Rimini Oscar Farinetti - dobbiamo davvero fare di tutto. Apriremo Eataly a Londra tra un anno e mezzo o due, speriamo che il problema sia risolto prima”. E, rivolto al Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, rilancia: “allora perché non mettiamo un semaforo rosso sulle banche d’affari inglesi?” E Martina ha raccolto e rincarato la dose: “massima attenzione sul tema, daremo battaglia. Va aperta una procedura di infrazione, perché è scandaloso che un Paese impianti un modello che stravolge completamente il giudizio sulle cose”.
Fulci, poi, ha sottolineato più volte come sia più importante guardare alla dieta complessiva ed allo stile di vita: “è inutile e sbagliato demonizzare questo o quell’alimento, quando si fa è spesso per biechi motivi commerciali. Inutile prendersela con la Nutella: tre generazioni di italiani sono cresciute a Nutella. Bisogna invece evitare che i bambini passino il tempo davanti a tv e maledetti giochini, invece di correre”.

Focus - Farinetti: “sgravi forti alle imprese che esportano per far ripartire l’Italia”
“Mi piacerebbe una politica fiscale che consenta a questo paese di ripartire. La prima operazione da fare è uno sgravio fiscale potente a tutte le imprese che incrementano le proprie esportazioni per fare venire voglia alle imprese di andare all’estero a esportare. Noi mettiamo a posto i nostri problemi se raddoppiamo le nostre esportazioni”. Così il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, al “Meeting di Rimini”, sulle misure che il Governo si appresta a mettere in campo sul fronte della crisi, a partire dallo “sblocca Italia”.
“Abbiamo 800 miliardi che spendiamo per i consumi, 800 miliardi di spesa pubblica e 400 miliardi delle esportazioni. Bisognerebbe portare in pari questi numeri: 800, 800, 800”. Il motivo per cui i francesi esportano il doppio di noi, insiste Farinetti, “è perché hanno i loro negozi nel mondo, mentre i cinesi non sanno neanche che c’è il vino italiano perché non ci sono negozi. Dobbiamo incentivare gli italiani a partire, alzarsi dalla sedia e andare nel mondo a vendere le nostre meraviglie”.
Farinetti, poi, è tornato sul bisogno di lanciare un “marchio unico Italia”, “perché la più grande innovazione da fare è nel marketing, bisogna narrare all’estero la qualità italiana. La soluzione è semplice, è là: un marchio unico Italia perché ci siamo dimenticati di far conoscere il nostro prodotto. Martelliamo su questo per tre anni”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli