In Usa la maggior parte dei consumi enoici è veicolata dalle donne, che nel vino cercano un momento di relax, mentre gli uomini spendono quasi il doppio, come racconta l’ultimo studio della “Canadean”, società leader nelle ricerche di mercato

Sul mercato Usa la maggior parte dei consumi enoici è ancora veicolata dalle donne, che bevono il 59% di tutto il vino acquistato nel Paese, contro il 41% degli uomini. Un rapporto che, quando si prendono in esami i valori, si ribalta, con gli uomini che spendono 1,8 miliardi di dollari totali e le donne che non superano il miliardo di dollari. Una dinamica spiegata bene dall’ultimo studio della “Canadean” (www.canadean.com), società Usa leader nelle ricerche di mercato, che sottolinea come la grande differenza nello stile di consumo tra donne e uomini, stia essenzialmente in ciò che si ricerca in un vino: da una parte c’è la voglia di rilassarsi, di bere un buon bicchiere senza troppo impegno, in una dinamica di consumo quotidiana ed abituale, dall’altra, invece, la ricerca di un’esperienza qualitativamente gratificante, all’altezza di wine lover dal palato raffinato.
Sulla scorta di ciò, le donne, come racconta la senior analyst di Canadean Catherine O’Connor, “tendono ad essere consumatrici più regolari rispetto agli uomini, per questo cercano offerte e prezzi accessibili, per godere del proprio vino preferito senza grossi sensi di colpa, ecco perché chi si occupa di comunicazione non deve mai dimenticare l’importanza di consumi femminili. Gli uomini - continua O’Connor - cercano invece ciò che non può dar loro la birra, ossia una vera e propria esperienza sensoriale, approcciando il mondo del vino in maniera consapevole e matura: questo, ovviamente, porta ad una richiesta che si indirizza sempre più verso vini di buona o ottima qualità, capaci di offrire all’appassionato sempre qualcosa di nuovo. In parole povere - conclude l’analista di Canadean - mentre le donne cercano un vino che accompagni le loro conversazioni, per gli uomini il vino è la conversazione”.