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5.137 metri sul livello del mare, sulla cima del monte Ararat: la più alta location della storia per il lancio di un vino, lo “Yeraz” della cantina armena Zorah Wines. Con il winemaker Zorik Gharibian ed i Masters of Wine Caroline Gilby e Tim Atkin

Italia
Zorik Gharibian con il vino Yeraz della cantina armena Zorah Wines sul monte Ararat

5.137 metri sul livello del mare, sulla cima del monte Ararat, in Turchia: il “lancio” di un nuovo vino a questa altezza, probabilmente, non si era mai visto. Ma ora, come documentano le foto sul profilo Facebook del winemaker Zorik Gharibian, nel rutilante mondo di Bacco si può registrare anche questo evento. Il vino in questione è lo “Yeraz”, l’ultimo nato della cantina armena Zorah Wines (www.zorahwines.com). Un vino che con l’altura ha una certa confidenza, visto che nasce da vigneti che si trovano a 1.600 metri di altezza nei pressi del villaggio di Rind, nel cuore del Yeghegnadzor, la Regione più pregiata della viticoltura in Armenia. Con Gharibian, per battezzare il nuovo vino, da uve Areni Noir, due compagni di scalata d’eccezione: i Masters of Wine Caroline Gilby e Tim Atkin. E, come riporta “Decanter”, la spedizione è servita anche a piantare, all’altitudine di 2.700 metri, 3 viti di Areni Noir, che diventano così le viti più alte del mondo fuori dal Sudamerica. La possibilità di vivere e di produrre uva di queste piante a una tale altezza è tutta da verificare, ma il gesto, come ha spiegato la Gilby, ha un valore simbolico: “una sorta di atto di “terroirismo” per riportare le vigne nel luogo dove le storie della Bibbia raccontano che Noè abbia pianto l’uva dopo il Diluvio Universale”.

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