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Un raggio di sole nella difficile estate del vino italiano arriva dagli Usa: nel primo semestre 2014 import a +0,1% in volumi e +8% in valore dopo qualche incertezza. A dirlo i dati dell’Italian Wine & Food Institute guidato da Lucio Caputo

Italia
Italia cresce ancora e resta al top in Usa

Un raggio di sole nella difficile estate del vino italiano, stretto tra una vendemmia assai complicata per l’andamento climatico decisamente troppo piovoso, e le preoccupazioni per gli sviluppi di due dei mercati del futuro su cui si è puntato di più, la Cina, verso cui le esportazioni sono in frenata, e la Russia, su cui pende la “spada di Damocle” di un possibile stop alle importazioni di alcolici.

A regalarlo quello che, da anni, è il mercato straniero più importante per il Belpaese enoico, gli Usa, dove i dati sul primo semestre 2014, secondo l’Italian Wine & Food Institute guidato da Lucio Caputo, raccontano di un’Italia del vino che ha fatto registrare un +0,7% in quantità e un +8% in valore sullo stesso periodo del 2013. Molto meglio della media delle importazioni americane che, nel complesso, hanno segnato -0,1% in quantità e +4,1% in valore.

“Si tratta di un risultato estremamente positivo - sottolinea il presidente dell’Istituto, Lucio Caputo - dopo le contrazioni registrate nei primi mesi dell’anno”.

Grazie a queste performance, l’Italia mantiene dunque la sua leadership tra i vini stranieri, con una quota di mercato del 26,5% in quantità (1,25 milioni di ettolitri) e 33,9% in valore (682,9 milioni di dollari), staccando nettamente il Cile, oggi esportatore n. 2 in volume negli States, con il 19,9% del mercato in quantità e il 7,4% in valore, in crescita in entrambi i parametri, e che supera così l’Australia, che crolla in doppia cifra tanto in quantità che in dollari.
Per la Francia, al n. 5 in volume, ma Paese n. 2 per valori, si registra un calo del 2,8% in quantità (436.250 ettolitri) e una crescita in valore del 3,7% (per 430,3 milioni di dollari).

Capitolo a parte, come sempre, quello degli spumanti italiani, che hanno fatto registrare un consistente aumento del 18,4% in quantità (175.210 ettolitri) e del 23,9% in valore (101,7 milioni di dollari), con il Belpaese che detiene il 51,5% in quantità ed il 30,5 % in valore della quota di mercato degli spumanti importati.

Complessivamente le importazioni statunitensi, secondo i dati dell’Italian Wine & Food Institute, sono ammontate, a 4,7 milioni di ettolitri, per un valore di 2,015 miliardi di dollari.

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