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Auguri alla Doc Gavi (40 anni), che invita nel terroir i critici Daverio e Sgarbi, Mulè, direttore Panorama, Rampello, curatore Padiglione Zero Expo, Roure (Vin de Bourgogne), Gaddo della Gherardesca ... a riflettere su “La Buona Italia” (30 agosto)

Italia
Gavi, filare di Cortese

Era il 26 giugno 1974 quando “Il Gavi” ottenne la denominazione di origine controllata. Oggi, 40 anni dopo, a festeggiare uno dei più famosi vini bianchi del Piemonte ci saranno, tra gli altri i critici d’arte Philippe Daverio (autore del video-racconto “Storie del Gavi”) e Vittorio Sgarbi, il direttore Panorama Giorgio Mulè promotore di Panorama d’Italia (webtour tra le eccellenze che possono rilanciare l’Italia; www.panoramaditalia.it; #panoramaditalia), Davide Rampello, direttore artistico del Padiglione Zero, la “porta d’ingresso” dell’Expo 2015 (che racconta quanto l’uomo ha prodotto dalla sua comparsa fino a oggi), Franco Pasquali, presidente Forum Symbola - Fondazione per le qualità italiane, Maria Sebregondi, vice president Brand Equity & Communications Moleskine (che firma la pubblicazione “Storie del Gavi”), Elisabetta Sgarbi. fondatrice de La Milanesiana e direttore Editoriale Bompiani, Françoise Roure, direttore del Bivb-Bureau Interprofessionnel Vin de Bourgogne, il famoso vigneron Gaddo della Gherardesca, John Law, presidente The British Chamber of Commerce for Italy. Voci della cultura, del giornalismo, della creatività, della comunicazione e della produzione, per portare, ognuno nel suo campo, un contributo al Laboratorio “La Buona Italia. Storie del Gavi: Agricoltura, Cultura, Turismo intorno al Grande Bianco Piemontese”, promosso dal Consorzio per la Tutela del Gavi il 30 agosto al Forte di Gavi. Un’occasione per stilare il “Decalogo dei Territori Virtuosi” e riflettere “sui meccanismi culturali e produttivi dell’Italia creativa, tenace ed ingegnosa”.
Il Laboratorio Gavi nasce per contribuire alla promozione delle buone pratiche nella valorizzazione internazionale delle filiere enogastronomiche italiane, che integrano la produzione con la storia, la cultura e l’ambiente dei propri territori: un momento di incontro e confronto multidisciplinare tra un numero ristretto di professionalità diverse ed eccellenti (ma in diretta web e su Twitter, per raccogliere gli interventi di un pubblico allargato; www.consorziogavi.com; @gavisince972).
Al talk show, interverranno, tra gli altri, Gian Piero Broglia e Francesco Bergaglio, presidente e direttore del Consorzio Tutela del Gavi, Claudio Bocci, direttore Federculture, Andrea Ferrero, vicepresidente di Piemonte Land of Perfection, Federico Quaranta, conduttore Decanter - Radio 2, Paolo Cuccia, presidente della Gambero Rosso Holding Spa e di Artribune, i produttori vitivinicoli Carlo Guglielmi e Vittorio e Alessandro Invernizzi, il giornalista, sommelier e critico gastronomico Paolo Massobrio e Massimo Negri, direttore European Museum Academy Foundation, accanto a Barbara Santoro, co-autrice de Italian Factor e Fondatrice dello Shenker Culture Club, moderati dalla critica enogastronomica Roberta Schira.
Nell’occasione, sarà presentato il video “Storie del Gavi” realizzato con la collaborazione di Philippe Daverio, e strumento narrativo del territorio del Gavi, della sua storia e degli elementi che rendono unico il Cortese del Gavi, accanto ai reading “Storie del Gavi” a cura di Luigi Pagliantini, alla pubblicazione “Storie del Gavi” realizzata in collaborazione con Moleskine, e contributi letterari di Giuseppe Marotta, Cesare Pavese, Mario Soldati, Mario Tobino e Luigi Veronelli, mentre lo chef Marco Sacco del Ristorante Piccolo Lago di Verbania, 2 stelle Michelin, firma il menu “Storie del Gavi, tra Terra e Mare”.

La carta d’identità del Gavi
1.500 ettari di superficie vitata (+37% in 10 anni), 12 milioni di bottiglie prodotte (+47%), con il 70% destinato all’export, oltre 200 tra produttori, vinificatori e imbottigliatori soci del Consorzio, un fatturato di 50 milioni di euro delle aziende produttrici, e 5.000 persone che lavorano nella filiera: ecco la carta di identità del Gavi, uno dei più celebri vini bianchi del Piemonte, da uva Cortese in purezza, e Docg dal 1998, che in questi giorni festeggia i 40 anni della denominazione: era il 26 giugno 1974 quando “Il Gavi” ottenne la denominazione di origine controllata, a sancire l’identità e la qualità di questo lembo di terra, parte della Provincia di Alessandria, compresa tra Liguria e Lombardia.
“Quest’anniversario - si legge in una nota del Consorzio del Gavi - conferma la maturità di una viticoltura moderna, che qui ha radici lontane, all’anno 972, come testimonia un documento dell’epoca oggi conservato nell’Archivio di Genova, che fa cenno all’affitto di vigne e castagneti a due cittadini di Gavi da parte del Arcivescovo di Genova”.
Oggi i 1.500 ettari compresi nella Denominazione del Gavi si estendono negli 11 Comuni di Bosio, Carrosio, Capriata d’Orba, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia e Tassarolo.

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