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Da analisi su efficacia dei contributi Ue a competitività del vino Ue da Corte dei Conti Ue, viene fuori giudizio a due velocità su Italia: elogio a Veneto nasconde “bacchettata” a resto del Paese. Focus: da Veneto export al 32,8% del totale italiano

Dall’analisi sull’efficacia dei contributi comunitari alla competitività del vino prodotto in Europa della Corte dei Conti europea, viene fuori un giudizio a due velocità sull’Italia: da una parte, l’elogio alla Regione Veneto, l’unica che “ha svolto verifiche utili sulla sostenibilità, compresi accertamenti sulla situazione finanziaria dei beneficiari”, come si legge nella Relazione speciale stilata dalla magistratura contabile europea, dal titolo “Il sostegno dell’Unione Europea agli investimenti e alla promozione nel settore vitivinicolo è gestito in maniera soddisfacente e il suo contributo alla competitività dei vini dell’Unione è dimostrato”. Quanto alle procedure di selezione, sottolinea invece come spesso siano “basate sul principio “primo arrivato/primo servito”, mentre nella Regione Veneto, erano stati stabiliti i criteri di selezione, compreso uno strumento informatico per valutare il rendimento prevedibile dell’investimento in base a dati economici forniti dal beneficiario. Solo i progetti la cui sostenibilità economica era dimostrata potevano essere sovvenzionati, il che significa che i progetti non sostenibili venivano automaticamente esclusi”.
“Fa piacere che la Corte dei Conti europea - commenta l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato - nella sua analisi sull’efficacia del contributo comunitario alla competitività del vino prodotto nel vecchio continente, citi più volte il Veneto come esempio positivo. Penso che dipenda dal fatto che ci siamo posti, Regione e sistema vitivinicolo veneto, non tanto il problema di come utilizzare i fondi visto che ne avevamo a disposizione, ma un obiettivo concreto da perseguire nel più efficace dei modi: migliorare la qualità del prodotto in funzione del mercato e allargare il nostro export promuovendo i nostri vini nella maniera più organizzata possibile”.

Focus - “Dal Veneto export al 32,8% del totale italiano nel primo trimestre 2014 ..”: così Franco Manzato, assessore all’agricoltura della Regione Veneto
“Le cifre dell’export vitivinicolo nazionale, relative al primo trimestre 2014, confermano il trend ulteriormente in crescita del Veneto, che tra gennaio e marzo ha venduto all’estero vini e mosti per un valore di 375 milioni 348.000 euro, pari al 32,8% del totale nazionale, con un aumento del 6,5% sullo stesso periodo dell’anno passato a fronte di una crescita italiana complessiva del 3,1”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura della Regione Veneto, è abbastanza soddisfatto dell’andamento della bilancia commerciale enologica regionale.
“Abbastanza - aggiunge - perché le insidie del mercato mondiale in questo settore sono tantissime, con crisi di sovrapproduzione in alcuni Paesi e un consumo sostanzialmente stabile. Noi però cresciamo e siamo in linea con l’obiettivo di aumentare il valore delle nostre esportazioni di vino del 30% in tre anni, enunciato in occasione del primo incontro nel contesto del tradizionale “trittico” vitivinicolo dedicato alla vendemmia per l’anno corrente.
“Il 2013 aveva confermato - aggiunge - il primato veneto nell’export ,con il 31,5% del totale italiano, per un valore di quasi un miliardo 588 milioni euro di valore sul complesso nazionale di circa 5 miliardi e 39,5 milioni. Il dato più recente ci fa sperare bene, consapevoli come siamo di avere alcune tra le carte migliori del mondo da giocare sui mercati vecchi e nuovi, a partire dal fenomeno Prosecco, che di fatto è il vino che sta conoscendo la maggiore crescita di apprezzamento al mondo. Questi numeri, uniti alle positive valutazioni date dalla Corte dei Conti europea sulla qualità del nostro modo di investire i fondi comunitari al settore - conclude l’assessore - sono un ottimo viatico per guardare al futuro con ottimismo”.

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