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Nel Chianti Classico il problema “ungulati” si fa sempre più pressante. “La situazione è grave. I danni ai vigneti e alle produzioni superano annualmente i 10 milioni di euro”. Così Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Chianti Classico

Italia

Nel Chianti Classico il problema “ungulati” si fa sempre più pressante: la popolazione sta aumentando creando gravi disagi, soprattutto nelle vigne. Da un sondaggio svolto su un campione delle oltre 500 aziende associate è emerso che il 90% di queste ultime ha ripetutamente subito dei danni dagli ungulati (cinghiali, caprioli e daini); danni che, in molti casi, vista l’esiguità dei rimborsi stanziati dalle Atc, non vengono nemmeno denunciati. “La situazione è diventata talmente grave da non poter essere più tollerata - dichiara Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Chianti Classico - con danni ai vigneti e alle produzioni che annualmente superano i 10 milioni di euro. Adesso i cinghiali si avvicinano anche pericolosamente agli uomini. Sono anni che chiediamo alle Istituzioni - Provincie e Regione, in primis - di adottare tutti i provvedimenti necessari per risolvere il problema, ma oltre allo stucchevole rimpallo di responsabilità nessuna decisione operativa è mai stata presa”. E il problema, sostengono ancora al Consorzio, ha acquistato una rilevanza che va oltre i suoi contenuti economici. La proliferazione incontrollata degli ungulati è diventata infatti la principale causa degli incidenti stradali nella Provincia di Siena (tra il 70% e l’80% secondo la Provincia) ed è causa di un degrado ambientale (depauperamento dei boschi e scomparsa della piccola selvaggina) che tutti i tecnici conoscono.

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