Dopo il boom di Hong Kong le aste dei fine wine tornano grandi anche a Londra: nei primi 7 mesi 2014 ricavi di Sotheby’s a +33% sul 2013. Dall’ultima vendita all’incanto (16-17 luglio) 1,39 milioni di sterline, tutti francesi i top lot

Dopo il boom di Hong Kong e del mercato asiatico, le grandi aste di fine wines tornano a crescere anche nelle piazze storiche. A partire da Londra, dove, come racconta il responsabile del dipartimento vino di Sotheby’s, “nel periodo gennaio-luglio 2014 il giro d’affari è cresciuto del 33% sugli stessi mesi del 2013: siamo a quota 7,5 miliardi, ed in autunno ci saranno gli appuntamenti più importanti dell’anno, ancora a Londra, e poi ad Hong Kong e New York”. L’ultimo atto della rinascita delle vendite all’incanto nella capitale britannica è andato in scena il 16 e 17 luglio, in una due giorni in cui sono stati battuti 1.071 lotti (di cui ben 336 sono rimasti invenduti), per una raccolta complessiva di 1,39 milioni di sterline.
A dominare tra i 10 top lot, come sempre, le grandi etichette di Francia: in testa 12 bottiglie di Château Pétrus 1990, battute a 28.200 sterline, la stessa cifra raggiunta da 12 bottiglie di Domaine de la Romanée-Conti 1990, mentre sul gradino più basso del podio staccatissime le 12 bottiglie di Domaine de la Romanée-Conti 2004, a 17.625 sterline. E ancora, 6 bottiglie di Château Pétrus 2000 (14.688 sterline), 12 bottiglie di Château Latour 1982 (13.513 sterline), 12 bottiglie di Château Pétrus 2003 (13.513 sterline), 8 magnum di Carré d’As 2000 (12.925 sterline), 6 bottiglie di Le Pin 2000 (11.750 sterline), 12 bottiglie di Château Pétrus 1996 (11.515 sterline) e 6 bottiglie di Château Pétrus 2005 (10.575 sterline).
In catalogo anche lotti di grandi etichette italiane, tra cui spiccano le annate 1998 e 1999 dei due vini simbolo di Bolgheri, il Sassicaia di Tenuta San Guido e l’Ornellaia di Tenuta dell’Ornellaia, gli unici a superare i 1.000 euro.