Vino & cronaca: dal ricatto subito nel 2010 Domaine de la Romanée-Conti, ecco il libro destinato a diventare bestseller. “Shadows in the Vineyard: The True Story of a Plot to Poison the World’s Greatest Wine”, del giornalista Maximillian Potter

Succede sempre più spesso che la cronaca si intrecci con il mondo del vino, a volte dando involontariamente vita a veri e propri thriller. È successo, ad esempio, nel 2010, quando Aubert de Villaine, co - proprietario di Domaine de la Romanée-Conti, simbolo della Borgogna enologica, si trovò coinvolto in un assurdo ricatto. Jacques Soltys, un criminale comune della zona, pensò di fare il salto di qualità, con un piano ingegnoso, ma destinato a fallire. Dopo essersi procurato una mappa dettagliata dei vigneti di Domaine de la Romanée-Conti, si nascose nei boschi della Borgogna munito di veleni e diserbanti vari, deciso ad avvelenare i preziosi filari dell’azienda se non si fosse piegata al suo ricatto: 1,3 milioni di euro per salvarli.
Un’idea diabolica, durata giusto lo spazio di qualche giorno: un’operazione di polizia lo scoverà nel suo rifugio, dopo che aveva già avvelenato un paio di filari, e la storia finisce in maniera ancora più drammatica, perché di lì a poco Jacques Soltys si suiciderà in prigione, in attesa del processo.
Abbastanza, evidentemente, per farne un romanzo: “Shadows in the Vineyard: The True Story of a Plot to Poison the World’s Greatest Wine”, scritto da Maximillian Potter, giornalista di Vanity Fair che, già all’epoca, si occupò dell’episodio, decisamente romanzato nel suo libro, scritto con il contributo fondamentale di Aubert de Villaine.