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In Borgogna, ai danni della grandine i vigneron rispondono con le reti anti grandine. Che non sono consentite dal Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne, ma nessuno vuole fare passi indietro dopo la devastazione delle passate settimane

L’andamento climatico ha un ruolo fondamentale nel successo, o nell’insuccesso, di un’annata, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo e, se a causa del riscaldamento globale le condizioni ottimali si stanno lentamente spostando verso Nord, ci sono terroir che negli ultimi anni hanno dovuto affrontare un flagello a cui è quasi impossibile sfuggire: la grandine. La zona più colpita, per la disperazione di tanti cultori del buon vino, è la Borgogna, dove nelle scorse settimane un centinaio di vigneron hanno dovuto dire addio al lavoro di un anno intero, con raccolti totalmente distrutti o, nel migliore dei casi, devastati per il 70-80%. In tutto 3.000 ettari e, quel che è peggio, è che in alcuni casi si è trattato addirittura della terza grandinata consecutiva, un disastro da cui è difficile rialzarsi. Ma neanche la grandine è invincibile, e tra i filari c’è chi ha deciso di difendersi installando delle reti anti grandine, il cui utilizzo, però non è consentito dal Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne (Bivb). Il dibattito rischia di accendersi sa un momento all’altro, perché il Bivb negli anni passati ha speso centinaia di migliaia di euro per dotarsi di cannoni anti grandine che, alla fine, si sono rivelati assolutamente insufficienti, e la paura continua a serpeggiare tra i viticoltori che hanno passato indenni le prima grandinate della stagione. A decidere sul loro utilizzo, però, sarà FranceAgriMer, l’ufficio governativo dell’agricoltura francese, che sottolinea come le reti costituiscano “un elemento in grado di mutare il terroir, intervenendo sugli effetti del sole e del vento, anche se non ci sono studi specifici al riguardo”. Per ora, assicurano in Borgogna, le reti resteranno, perché in Paesi come l’Argentina, dove la grandine colpisce duro ogni anno, hanno dato risposte eccellenti, poi, se il Governo dovesse decidere altrimenti, dovrà essere pronto a prendersi la responsabilità degli eventuali danni.

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