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Leader assoluto, per distacco, in Cina, la Francia vede però ridursi le proprie quote di mercato sui mercati oggi più importanti per il mondo del vino: Usa, Uk e Germania. Così FranceAgriMer, che ha messo in relazione l’export 2013 sul 2000

Leader assoluto, per distacco, in Cina, la Francia vede però ridursi le proprie quote di mercato sui mercati oggi più importanti per il mondo del vino, ovvero Usa, Uk e Germania. Lo rileva uno studio di FranceAgriMer, ripreso dall’agenzia Afp, che ha messo in relazione l’export di vino francese 2013 sul 2000. E così, partendo dagli Stati Uniti, il mercato n. 1 al mondo emerge che, in volume, la Francia è passata da una quota di mercato del 36% nel 2000, al 27% del 2013. Anche se, precisa lo studio, grazie alla crescita dei consumi complessivi in Usa, i volumi esportati sono comunque aumentati. Ma se meno di 15 anni fa la Francia negli States era seconda solo all’Italia, oggi è stata superata anche da Australia e Cile. Stessa dinamica in Germania, dove i trasalpini hanno perso il 6% della propria quota di mercato.
Ma il calo che, per certi versi, sorprende di più è quello che i nettari d’Oltralpe, o in questo caso d’Oltremanica, hanno subito nel mercato Uk, che storicamente ha segnato il successo di Bordeaux, Champagne e così via: dal 26% del 2000, la market share francese tra gli scaffali britannici è crollata del 10%, e oggi si ferma ad un 16%, contro il 21% dell’Italia, le cui vendite, secondo France AgriMer, sono invece cresciute di un terzo nel periodo in esame.
In Cina, invece, la Francia resta leader incontrastata, con il 36% del mercato del vino di importazione, davanti a Cile, Spagna e Australia, ma anche qui non manca la nota stonata: se i volumi sono stabili, per la prima volta in 10 anni si registra un calo in valore del 13% nel 2013 sul 2012. E se nel complesso, nel 2013, l’export del vino di Francia a livello globale è rimasto stabile sull’anno precedente, i dati di Luglio 2014 parlano di un calo del 5% in volume e del 3% in valore negli ultimi 9 mesi. Freddi numeri che mandano, però, un segnale chiarissimo: neanche chi ha alle spalle un passato solido e glorioso come il vino Francese può sedersi sugli allori, perchè il mondo cambia velocemente, e nulla è scontato.

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