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Fonte Ansa - La Corte dei Conti Ue “boccia” l’Ocm Vino: “non giustifica la misura specifica, c’è già lo Sviluppo Rurale. E poi troppi soldi, spesso per consolidare mercati più che per conquistarne dei nuovi. E non c’è certezza sui risultati”

Italia
Ocm vino bocciata dalla Corte dei Conti Ue

L’Ocm Vino, come abbiamo detto spesso, soprattutto con la grande dotazione per la promozione nei mercati extra Ue, è da tutti considerata uno strumento fondamentale per la crescita, passata e futura, delle esportazioni di vino dei Paesi produttori dell’Unione. Da tutti tranne che, a quanto pare, dalla Corte dei Conti Europea (www.eca.europa.eu) che, proprio nel giorno di apertura del semestre di Presidenza italiano, ha lanciato, secondo quanto riporta l’Ansa, una dura requisitoria proprio nei confronti dei finanziamenti Ue agli investimenti e alla promozione dei vini europei. Sugli investimenti, affermano i controllori, “non é giustificata la misura specifica introdotta per il settore in quanto quel tipo di sostegno esiste già nella politica di sviluppo rurale e quindi ne rende più complessa la messa in opera”. Quanto alle azioni di promozione sostengono, “sono state spesso utilizzate per consolidare i mercati anziché conquistarne di nuovi o recuperare i vecchi”. Non solo. Giungono a definire “troppo elevata” la dotazione per la promozione del settore per i prossimi 7 anni. Insomma, i controllori dei conti europei hanno forti dubbi sull’efficienza del sostegno agli investimenti e alla promozione nel settore vitivinicolo e ritengono che “non sia chiaramente dimostrato” il loro impatto sulla competitività dei vini Ue. La posta in gioco é elevata. I fondi europei per la promozione assegnati agli Stati membri sono quasi raddoppiati: se nel periodo 2009-2013 i Partner hanno speso 522 milioni di euro di fondi Ue, per gli anni 2014-2018 avranno a disposizione 1,16 miliardi di euro. Considerando - scrive la Corte - “le difficoltà incontrate dagli Stati membri nell’utilizzare la dotazione 2009-2013, gli stanziamenti 2014-2018 rischiano di essere troppo elevati, pregiudicando l’applicazione dei principi della sana gestione finanziaria”.

In base all’audit realizzato dai controllori europei nel settore vitivinicolo, la Corte dei conti Ue afferma “che non vi sono informazioni pertinenti sufficienti per dimostrare risultati direttamente attribuibili alle misure di sostegno”. Nel caso degli investimenti - spiega - “gli effetti delle misure specifiche non possono essere facilmente distinti da quelli prodotti nell’ambito dello sviluppo rurale”. Per le azioni di promozione - aggiunge - “benché le esportazioni di vino nei Paesi terzi abbiano registrato un incremento significativo in termini assoluti, l’audit ha rivelato che i vini dell’Ue hanno perso quote di mercato nei principali Paesi terzi destinatari delle azioni di promozione e che sono aumentate anche le esportazioni di vini europei che non beneficiano del sostegno”. Il relatore della Corte, Jan Kinšt, aggiunge: “la coesistenza di misure di investimento analoghe nel settore vitivinicolo, in alcuni Stati membri ha generato ritardi nell’attuazione o limitato in maniera eccessiva la portata degli investimenti”. Quanto alle azioni di promozione, “incitano le imprese a ridurre proporzionalmente i loro finanziamenti e i contributi Ue finiscono col diventare una sovvenzione parziale dei costi operativi di quelle aziende”. I controllori europei chiedono quindi alla Commissione Ue di monitorare l’assorbimento dei fondi da parte degli Stati membri e ad assicurarsi l’applicazione efficiente delle misure.

Focus - Le raccomandazioni della Corte dei Conti Ue sull'Ocm Vino
Sulla base delle osservazioni espresse, la Corte formula le seguenti raccomandazioni.
Per la misura di investimento:

al fine di razionalizzare il regime di aiuto, la Commissione dovrebbe monitorare l’assorbimento dei fondi, analizzare la necessità di tale misura e appurare se il settore vitivinicolo abbia bisogno, rispetto ad altri settori agricoli, di ulteriori aiuti all’investimento;
gli Stati membri dovrebbero attenuare il rischio per l’economia valutando sistematicamente la ragionevolezza dei costi dei progetti e la sostenibilità finanziaria dei richiedenti l’aiuto. Il risultato di queste valutazioni dovrebbe essere adeguatamente documentato. La Commissione dovrebbe assicurarsi che gli Stati membri applichino tali controlli in maniera efficace.
Per la misura di promozione:
il regolamento che la disciplina dovrebbe limitare la possibilità che un singolo beneficiario presenti, in ciascun periodo di programmazione, un programma di promozione per gli stessi paesi destinatari. La Commissione dovrebbe inoltre limitare la portata della misura concernente l’ammissibilità della pubblicità di un marchio e sottolineare maggiormente l’importanza di favorire l’accesso delle PMI alla misura di promozione;
per minimizzare il rischio di effetto inerziale, la Commissione dovrebbe far sì che gli Stati membri, nel corso delle procedure di selezione, richiedano ai beneficiari di dimostrare esplicitamente di aver bisogno dell’aiuto UE e che le spese di esercizio ordinarie non siano finanziate dal bilancio UE;
la Commissione dovrebbe fare in modo che le spese accessorie, come i costi e le spese generali degli organismi attuatori, siano debitamente giustificate e limitate a una percentuale massima dei costi totali;
gli Stati membri dovrebbero garantire una pista di audit sufficiente, che colleghi ogni aiuto alla promozione ad azioni specifiche e adeguatamente documentate;

la Commissione dovrebbe richiedere agli Stati membri di valutare più attentamente i risultati dei progetti in materia di promozione. In particolare, i risultati delle azioni di promozione dovrebbero essere valutati a livello di beneficiario anziché per l’intero settore vitivinicolo dell’UE. Gli Stati membri dovrebbero fare miglior uso delle relazioni stilate dai beneficiari al termine delle azioni di promozione, al fine di valutarne e consolidarne i risultati;

trascorso un periodo di tempo sufficiente, la Commissione dovrebbe analizzare in che modo la dotazione assegnata ai PNS per il periodo 2014 - 2018 corrisponda alle esigenze del settore vitivinicolo dell’UE e alla capacità di assorbimento degli Stati membri. Basandosi su questa analisi, la Commissione dovrebbe rivedere, ove necessario, la dotazione di bilancio per assicurarsi che induca gli Stati membri ad essere più efficienti nell’applicazione delle misure.

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