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1.500 ettari di vigneto,12 milioni di bottiglie prodotte, 50 milioni di euro di fatturato delle aziende produttrici e 5.000 posti di lavoro nella filiera: ecco il Gavi, Docg dal 1998, che festeggia i 40 anni dalla Doc, arrivata nel 1974

Italia
Un filare di Cortese

1.500 ettari di superficie vitata (+37% in 10 anni), 12 milioni di bottiglie prodotte (+47%), con il 70% destinato all'export, oltre 200 tra produttori, vinificatori e imbottigliatori soci del Consorzio, un fatturato di 50 milioni di euro delle aziende produttrici, e 5.000 persone che lavorano nella filiera: ecco la carta di identità del Gavi, uno dei più celebri vini bianchi del Piemonte, da uva Cortese in purezza, e Docg dal 1998, che in questi giorni festeggia i 40 anni della denominazione: era il 26 giugno 1974 quando “Il Gavi” ottenne la denominazione di origine controllata, a sancire l’identità e la qualità di questo lembo di terra, parte della provincia di Alessandria compresa tra Liguria e Lombardia.
“Quest’anniversario - si legge in una nota del Consorzio del Gavi, www.consorziogavi.com - conferma la maturità di una viticoltura moderna, che qui ha radici lontane, all’anno 972, come testimonia un documento dell’epoca oggi conservato nell’Archivio di Genova, che fa cenno all’affitto di vigne e castagneti a due cittadini di Gavi da parte del Arcivescovo di Genova”. Oggi i 1.500 ettari compresi nella Denominazione del Gavi si estendono negli 11 Comuni di Bosio, Carrosio, Capriata d'Orba, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia e Tassarolo.

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