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AL FRIULI VENEZIA GIULIA MANCANO 8 MILIONI DI EURO, IL “RISARCIMENTO” PER LA CREAZIONE DELLA DOC INTERREGIONALE PROSECCO, NATA PER LA TUTELA DELLE CELEBRI BOLLICINE. LA PRESIDENTE DELLA REGIONE DEBORA SERRACCHIANI A WINENEWS: “FONDI MAI ARRIVATI”

Italia
DeboraSerracchiani

Se il Prosecco è oggi uno dei vini italiani di maggior successo nel mondo, lo deve anche, in parte, alla Doc interregionale nata nel 2009, che ha allargato l’area di produzione all’intera regione del Friuli Venezia Giulia, operazione fatta per poter legare il nome del vino ad una località fisica, cosa basilare per la tutela internazionale del nome, ovvero Prosecco, frazione del Comune di Trieste. Un’operazione che ha coinvolto, ovviamente, anche i gli agricoltori e viticoltori del Carso. Secondo il protocollo firmato l’8 aprile 2010 a Vinitaly, dagli allora Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, e Assessore all’agricoltura del Friuli Venezia Giulia Claudio Violino, tra le altre cose, alla Regione sarebbero dovuti arrivare un bel pò di fondi come “risarcimento” per alcune rinunce soprattutto dei produttori del Carso, da utilizzare in buona parte porprio per lo sviluppo di quel difficile territorio. Ma “gli 8 milioni, 5 dei quali dovevano servire per sistemare il cordone carsico, non sono mai arrivati - spiega a WineNews la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani - quindi l’accordo langue in questo momento, e non essendo arrivati i fondi non abbiamo potuto fare l’attività che molti agricoltori del Carso ci sollecitano”. Un’impasse che dura da tempo, quindi. Ciò nonostante, la Regione, che nel frattempo ha dovuto gestire anche un’altra rivoluzione enoica, ovvero la perdita del nome del vino Tocai a favore dell’Ungheria e del suo Tokaj, non si è risparmiata sul fronte della promozione delle eccellenze enogastronomiche, forte anche dei fondi arrivati per promuovere il suo storico vino bianco, che ha preso poi il nome di “Friulano”.

“Abbiamo scelto un brand unico, per farci riconoscere, ovvero quello del Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto la Serracchiani - sotto il quale realizzare la promozione del nostro territorio e dei nostri prodotti. Che sono di grandissima qualità, ma che devono però imparare anche a fare sistema tra loro. A vinitaly è stato fatto un lavoro strordinario, con 108 aziende per la prima volta sotto un unico marchio, ognuna ovviamente con la sua specificità, ma con un intero territorio da promuovere. E, per la prima volta, siamo riusciti a far lavorare insieme, sulla promozione, l’Agenzia Regionale per il Turismo Fvg e quella per lo Sviluppo Rurale (Ersa), ed è un successo straordinario”. E, intanto, si continua a lavorare, aspettando i fondi promessi per “l’affaire Prosecco”.

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