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LA PRIMA VOLTA DEI MASTERS OF WINE IN ITALIA È GIÀ DA RICORDARE: CON 413 PARTECIPANTI, DI CUI 118 MW, FIRENZE BATTE BORDEAUX PER UN’EDIZIONE RECORD DEL SIMPOSIO MONDIALE DEL VINO N. 8, DI SCENA IL 15-18 MAGGIO, CON ISTITUTO GRANDI MARCHI

Italia
Piero Antinori ed i Masters Of Wine

A poco più di 20 giorni dall’apertura dei lavori, la prima volta dei Masters of Wine in Italia è già da ricordare: con 413 partecipanti, di cui 118 Masters of Wine, Firenze batte Bordeaux mettendo a segno un’edizione record del Simposio mondiale del vino n. 8 dell’Institute of Masters of Wine (Firenze, 15-18 maggio). Nel 2010 la capitale francese del vino aveva raccolto 311 iscritti, per il debutto italiano dei “guru” mondiali del vino Firenze è sold out con 413 partecipanti da 32 Paesi, di cui 118 Masters. “L’edizione da record dell’ottavo Simposio mondiale che per la prima volta viene organizzato in Italia grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi - ha detto Piero Antinori, Presidente dell’Istituto - dimostra l’interesse a conoscere meglio e approfondire le nostre produzioni da parte dei Masters of Wine, che sono i maggiori esperti internazionali del settore, in grado di influenzare i canali di sbocco di tutta la filiera: dall’horeca ai media, dalle aste ai distributori e importatori di tutto il mondo, dai mercati emergenti a quelli più consolidati. C’è molta attesa per questa edizione italiana - ha concluso Antinori - e sono certo che tutti trarremo benefici da questo importante evento”.
Per Jean-Michel Valette, presidente dell’Institute of Masters of Wine, “il Symposium di Firenze rappresenta una pietra miliare per la nostra missione di promozione dell’eccellenza, dell’interazione e dell’apprendimento nel mondo globale del vino. Il fatto di riunire un gruppo eterogeneo di opinion leader provenienti da tutti i settori della realtà vinicola, permetterà ai partecipanti di godere di una privilegiata via d’accesso alle ultime novità in termini di pensiero ed innovazione, per non parlare dell’opportunità unica di fare network ai più alti livelli di influenza e conoscenza nel mondo del vino e nei settori ad esso correlati”.
“Identità, innovazione e immaginazione” sono le parole chiave del Simposio quadriennale che dopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford arriva a Firenze grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi che comprende le 19 aziende icona dell’enologia made in Italy (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) che insieme raggiungono i 500 milioni di euro di cui il 60% realizzato all’estero, con un’incidenza del 6,5% sul valore complessivo dell’export nazionale.

Focus - Il marketing, la scienza, e tanto altro: ecco il programma del Simposio dell’Institute of Masters of Wine
La comunicazione del vino, tra carta stampata e digitale, cronaca e opinione, social media, blog e credibilità; il nuovo mondo del vino e la mappa del vigneto che sta cambiando; la “battaglia” tra chi deve vendere e chi vuole comprare; la scienza, la ricerca del vino e le sue frontiere; il marketing tra economia e crescita sostenibile. Ecco alcuni degli argomenti più importanti al centro del programma ufficiale del Simposio dell’Institute of Masters of Wine (www.mastersofwine.org/en/symposium-2014/programme.cfm), l’appuntamento mondiale con scadenza quadriennale che, dopo oltre 30 anni di tappe in tutto il mondo, debutterà in Italia, a Firenze, dal 15 al 18 maggio 2014, grazie alla collaborazione dell’autorevole organizzazione inglese con l’Istituto del Vino Italiano di qualità “Grandi Marchi”, guidato da Piero Antinori (www.istitutograndimarchi.it).
“Identità, Innovazione e Immaginazione”, saranno i fili conduttori del confronto tra gli oltre 400 delegati attesi a Firenze tra Masters of Wine, opinion leader e maker e personalità provenienti dal mondo vitivinicolo internazionale per un dibattito trasversale e con contributi che arrivino anche da fuori del mondo del vino. Come quello di Daniel Alegre, Presidente Global Partner Business Solutions del colosso del Web, Google. Ma ci saranno anche José Vouillamoz, genetista svizzero specializzato in studi sul “dna dell’uva”, Gerard Basset, vincitore del titolo di “miglior sommelier del mondo” (nel 2010), Stephen Henschke della storica tenuta Henschke nella Barossa Valley, Annette Alvarez-Peters, Global Wine Buying, director di Costco, Frank Cornelissen, produttore sull’Etna, Sicily, Gaia Gaja, alla guida insieme al padre Angelo della storica griffe piemontese Gaja, Peter Godden, manager dell’Australian Wine Research Institute, Bill Harlan, proprietario e fondatore di Harlan Estate, Rowald Hepp, managing director di Schloss Vollrads), Hildegarde Haymann, professore di enologia alla University of California Davis, Cesare Intrieri, direttore del centro interdipartimentale di Viticoltura e Ricerca Enologica dell’Università di Bologna, il Professor Greg Jones, climatologo e ricercatore di viticoltura alla Southern Oregon University), Willi Klinger, managing director dell’Austrian Wine Marketing board, Lisa Perrotti-Brown, Master of Wine ed Editor in chief di “The Wine Advocate”, Paul Pontallier, managing director di Château Margaux), Jancis Robinson, Master of Wine e tra e firme più autorevoli del panorama internazionale, Christophe Salin, Managing director di Domaines de Baron de Rothschild, Rajeev Samant, presidente & ceo di Sula Vineyards, in India, Hans-Reiner Schultz, presidente della Geisenheim University in Germania; Christian Seely, managing director di Axa Millésimes, Peter Sisseck, proprietario ed enologo di Pingus, Alberto Tasca, alla guida della griffe siciliana Tasca d’Almerita, e Maurizio Zanella, proprietario di quella del Franciacorta, Ca’ del Bosco. Oltre che, ovviamente, Jean-Michel Valette, presidente dell’Institute of Masters of Wine, per il “Simposio di Firenze”, rappresenta una vera e propria pietra miliare nell’ambito della nostra missione che ha come scopo la promozione dell’eccellenza, dell’interazione e della conoscenza nel commercio globale del vino. Dalla presenza di un gruppo così eterogeneo di opinion leader provenienti dai più diversi settori del mondo vitivinicolo, i partecipanti al simposio potranno godere di un accesso privilegiato alle notizie, alle teorie più recenti e alle innovazioni. Si tratta di un’opportunità unica di intessere relazioni ai più alti livelli di influenza e di conoscenza all’interno del business del vino e nei settori ad esso correlati”.
Ed il padrone di casa, Piero Antinori, alla guida di una delle realtà più importanti del vino italiano, e presidente dell’Istituto Grandi Marchi, secondo cui “il prossimo Simposio di Firenze rappresenta una grande possibilità per tutto il vino italiano che per tre giorni si troverà al centro delle politiche internazionali strategiche del settore. Un evento, questo, che ci vede coinvolti in primo piano come associazione da sempre impegnata a diffondere nel mondo la cultura e i valori dei territori e la qualità del vino italiano”. Al centro dell’attenzione, oltre ai dibattiti sui temi in programma, ci sarà anche il nettare di Bacco del Belpaese, con l’appuntamento , il 17 maggio, con i “Great Italian Wines”, quando un panel di Master of Wine specializzati nei vini del Belpaese, presenteranno una selezione di etichette protagoniste di un walk-around tasting che promette faville, e con il focus “The Italian Achievement: the renewal of a classical wine culture”, in cui si parlerà del percorso che ha portato il Belpaese ad essere uno dei leader dell’enologia mondiale, ma anche della rinascita di denominazione storiche, della crescita di territori emergenti, e di come la varietà dei vitigni italiani sia percepita nel mondo.
Ma ci sarà spazio anche per il piacere del vino unito al bello della Toscana, con le cene a Palazzo Corsini, a Firenze, sulle rive dell’Arno, con il Consorzio del Chianti Classico e quello del Brunello di Montalcino, il 15 maggio, quelle in tante cantine importanti intorno a Firenze, il 16 maggio, e quella conclusiva nella nuova cantina Antinori nel Chianti Classico, a Bargino, con una degustazione dei vini dell’Istituto Grandi Marchi, dove a fare da anfitrioni saranno Albiera Antinori e l’architetto Marco Casamonti, che ha progettato la cantina, recentemente premiata come “2014 Building of the Year” dai lettori di “archdaily.com”, uno dei portali più seguiti al mondo di architettura.

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