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A SAN PATRIGNANO IL CONGRESSO ASSOENOLOGI 2014 (1-4 GIUGNO). PER PARLARE DI CULTURA DEL VINO E DI MERCATO, MA ANCHE DI FRANCIA, SPAGNA E GERMANIA, CON TANTI BIG. IL PRESIDENTE COTARELLA: “SCELTA DOVUTA AL VALORE UMANO E PROFESSIONALE DI SANPA”

Italia
Riccardo Cotarella presidente di Assoenologi

Sarà la comunità di San Patrignano, oggi sostenuta da Gianmarco e Letizia Moratti, e diventata negli anni scorsi, sotto la guida di Andrea Muccioli, figlio del fondatore Vincenzo, anche una solida realtà enologica ed enogastronomica italiana, il “teatro” del Congresso n. 69 di Assoenologi, l’Associazione degli Enologi ed Enotecnici Italiani, guidata dal Presidente Riccardo Cotarella, e dal direttore Giuseppe Martelli (www.assoenologi.it).

L’appuntamento, il cui tema-cappello sarà “Raccontare il vino: storia, territori, persone e cultura”, sarà di scena dal 1 al 4 giugno, e vedrà al centro temi come la cultura del vino, il successo del made in Italy, l’economia vinicola, ma anche le strategie future per affrontare i mercati, e il confronto con realtà vicine a quella del Belpaese, dalla Francia alla Spagna, passando per la Germania, con tanti personaggi di spicco dell’enologia e dell’imprenditoria vinicola italiana e straniera, ma anche della politica. Il 1 giugno, tra gli alti, è in programma l’intervento del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, ma la giornata clou sarà quella del 2 giugno, quando, nel talk show condotto dal giornalista (e produttore) Bruno Vespa, si parlerà de “Il vino nei numeri, tra produzione e consumo” (con i contributi di Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini, Giovanni Mantovani, dg VeronaFiere, Lamberto Vallarino Gancia, presidente Federvini, Serge Dubois, presidente Union Internationale des Enologues, Giuseppe Martelli, dg Assoenologi, Carlo Dalmonte, presidente Caviro, e Ruenza Santandrea, presidente Cevico), e di “Una strategia per vincere le sfide di domani” (con nomi come Marilisa Allegrini, alla guida dell’omonima griffe dell’Amarone, Ettore Nicoletto, ad Santa Margherita, Letizia Moratti, produttrice con Castello di Cigognola, Lucio Tasca d’Almerita, alla guida della storica cantina siciliana, Mario Moletti Polegato, presidente Geox e produttore con la cantina di famiglia Villasandi, ma anche Massimo d’Alema, produttore in terra d’Umbia con La Madeleine, e Oscar Farinetti, patron di Eataly e “vigneron” con Fontanafredda”. Ma si parlerà anche della situazione vitivinicola in Spagna, con il presidente della Federacion Espanola de Asociaciones de Enologos Martin Santiago Jordi, e in Germania, con il presidente della Bund Deutscher Onologen Edmund Diesler.
Spazio anche alle degustazioni, nel pomeriggio del 2 giugno, con “La Romagna, il suo territorio ed i suoi vini”, ma anche con una degustazioni di vini di Champagne, Bordeaux e Borgogna, che saranno al centro anche dei lavori del 3 giugno, quando si parlerà de “La Francia: tre eccellenze raccontate dai loro enologi”, con Cyril Payon, presidente dell’Union des Enologues de France, Thierry Gasco, direttore enologo della celebre maison de Champagne Pommery, Nadine Gublin, prima donna ad aver conquistato il titolo di “Enologo dell’Anno” della prestigiosa “Revue du vin de France”, e consulente di prestigioese cantine della Borgogna, e di Olivier Berrouet enologo della celeberrima cantina di Bordeaux, Chateau Pétrus.
“A San Patrignano, la carica morale, le finalità che persegue, i risultati raggiunti in questi
anni - spiega in presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella - diventano subito preponderanti rispetto a qualsiasi altra valutazione. E invece, pur tenendo fermi i principi etici e sociali ai quali la Comunità si è ispirata fin dalla nascita, ha saputo allargare i propri destini per costruire con i giovani e per i giovani programmi di formazione e direi di rinnovamento, per poterli restituire a quella società, che spesso li ha isolati o addirittura respinti. Di qui la scelta di San Patrignano come sede per il Congresso nazionale dell’Assoenologi. Un ambiente carico di stimoli e di interesse non solo sul piano umano, ma anche su quello operativo e delle professioni. È questa un’esperienza alla quale non sono estraneo, dal momento che seguo la volontà di riscatto di questi giovani da ben sedici anni, sia nelle vigne che in cantina. È una collaborazione al di là di qualsiasi fine speculativo, che non ha mancato di dare i suoi frutti, spesso oltre ogni prevedibile aspettativa. Sono certo che San Patrignano costituirà un incontro destinato a lasciare un profondo segno e un’intensa commozione nelle vostre coscienze. Perché qui si è voluto, anche attraverso un prodotto a perfetta regola d’arte, dare una prova dell’efficienza e dei valori di cui vive la Comunità. Insomma, nessun dilettantismo e nessuna approssimazione, ma solo il rigore di una tecnica e di un “mestiere” ad alto livello. D’altra parte, il lavoro nella filosofia di San Patrignano - che rimane una casa, una famiglia per giovani che hanno smarrito la strada - si è rivelato il percorso più fruttuoso. Questo spiega la costante affermazione della Comunità , a partire dalla sua fondazione, nel ’78, nonché la crescente presenza di oltre 1.000 ospiti, e la nascita di altre due sedi, a Botticella nel comune di Novafeltria e a San Vito Pergine, in provincia di Trento. Sono certo che ognuno di voi ritornerà arricchito da una “scoperta” che non ha confronti”.
I lavori saranno trasmessi anche i diretta radio su “Decanter”, la trasmissione firmata da Fede & Tinto su “Radio 2”.

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