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IN CANTINA SI CUSTODISCONO I VINI. MA ANCHE AMPELOGRAFIE, TRATTATI, FONDI STORICI, DAL ’700 AD OGGI, PARTE DEI 15.000 VOLUMI RACCOLTI DAL PROFESSOR ATTILIO SCIENZA NELLA “BIBLIOTECA DEL VINO” A GUADO AL MELO. DOVE SI PUÒ “STUDIARE” LA STORIA DEL VINO

In cantina si custodiscono i vini. Ma anche volumi del ’700 e dell’’800, molti francesi, ampelografie originali dell’800 e dei primi del ’900, da Acerbi a Goethe, da Viana e Vermorel a Babo e Mach, trattati manualistici della fine dell’’800 e della metà del ’900, fondi storici, romanzi, tesi degli studenti, di viticoltura ed enologia, ma anche di storia, antropologia, scienze naturali: è questa solo una parte dei 15.000 volumi raccolti dal professor Attilio Scienza, uno dei massimi esperti di viticoltura al mondo, in una vita di lavoro, studi e ricerche, nella “Biblioteca del Vino” (in continua espansione: “altri 5.000 libri con cui lavoro li ho ancora con me”), a Guado al Melo, la cantina guidata dal figlio Michele a Bolgheri. Con l’obbiettivo, spiega Scienza a WineNews, “di farne un centro studi aperto a chi vuol fare ricerca”. Nel frattempo, nella cantina - ma anche nei vigneti, coltivati con antichi sistemi di allevamento e con viti a rischio scomparsa - è già possibile andare a “studiare” la storia del vino: a Guado al Melo c’è infatti un vero e proprio spazio museale con un percorso storico, culturale e scientifico attraverso i secoli di Bacco e le sue civiltà. Continuamente aggiornato ed arricchito con nuovi spunti ed approfondimenti, come “Il vino nella storia e nel sacro”, nuovo allestimento dedicato alla storia del vino dalle origini ad oggi, e alla sua valenza sacramentale, testimoniata dai tanti “Dei del vino”.
“La Biblioteca di Guado al Melo è il risultato di 40 anni di raccolta di libri - racconta Scienza - da quando mi sono laureato, con il contributo importante di due fondi storici acquistati da persone che mi hanno affidato i loro libri a fine carriera. Ha passato tante peripezie: l’avevo costituita quando abitavo a Piacenza, l’ho portata con me a San Michele all’Adige quando per 10 anni sono stato direttore dell’Istituto “affidandola”, perché avevo poco spazio, all’azienda Foradori, poi quando mio figlio ha acquistato l’azienda mi ha seguito a Bolgheri ma non c’erano ancora né la cantina né un locale per i libri che ho sistemato da Gaja, infine, finalmente, li abbiamo dedicato un bello spazio a Guado al Melo. Ma con me ho almeno altri 5.000 libri che mi servono per la mia attività quotidiana, che integreranno la Biblioteca quando andrò in pensione”. Il professor Scienza spiega che gli obbiettivi della Biblioteca sono quelli di “raccogliere tutto quello che è stato pubblicato e sarà pubblicato nel mondo, non solo di viticoltura ed enologia, ma anche romanzi del vino o volumi sul turismo, tutto ciò che ha come argomento la vite, il vino ed i loro luoghi, ma non solo, perché molte sono le mie passioni e la cultura vitienologica deve essere implementata da tutto ciò che le sta attorno, dalla storia all’ambiente. Ma l’obbiettivo è anche di farne un centro studi, mettendo i libri a disposizione di chi vuol fare ricerca o venire a documentarsi. E’ già possibile, ma i volumi non sono catalogati, spero di farlo nei prossimi anni”.
La Biblioteca fa parte del percorso storico sul vino che si snoda a Guado al Melo. Secondo la famiglia Scienza, la cantina, oltre che luogo di lavoro, deve anche essere luogo privilegiato di diffusione di questa cultura millenaria. “Con i nostri progetti - spiega Michele Scienza, alla guida della cantina - chi viene in cantina non conosce solo noi e il nostro modo di lavorare di vignaioli, ma trova anche l’opportunità di affacciarsi sull’immensa cultura del vino, entrare in questo mondo affascinante. La reazione dei visitatori, soprattutto stranieri, è meravigliosa: sono estasiati. L’Italia gioca un ruolo di primaria importanza nella storia e cultura del vino, eppure - continua - questi aspetti sembrano spesso trascurati (anche se ci sono già altri importanti progetti in Italia, penso ad esempio al meraviglioso Museo del Vino di Torgiano). Si dovrebbe dare maggiore risalto a tutto ciò. E’ una ricchezza che rafforzerebbe ancora di più l’immagine e l’identità del vino italiano nel mondo”. All’esterno della cantina piccoli vigneti mostrano le forme più antiche di allevamento della vite (la pergola egizia, l’alberello greco, la vite maritata etrusca) e una collezione ampelografica di varietà mediterranee e di origine caucasica (nata per scopi di ricerca e per preservare alcune di queste varietà dalla scomparsa). All’interno della cantina, con pannelli ed allestimenti, si racconta il lavoro di un’azienda artigiana in vigna e in cantina, la sostenibilità vitivinicola, la storia del territorio e del micro-territorio di Guado al Melo, la zonazione viticola della Doc Bolgheri, la civiltà etrusca ed il vino. C’è anche una collezione di attrezzi tradizionali di lavoro e di libri antichi di enologia e viticoltura.
Il nuovo percorso dedicato a “Il vino nella storia e nel sacro” narra la storia del vino dalle origini ai giorni nostri, con notazioni tecniche ma soprattutto racconti di costume e di vita quotidiana. Il legame con il sacro è invece mostrato con un allestimento scenografico dei principali Dei del vino, realizzato con la tecnica del “cartelame” (scenografie sacre realizzate fra il XVII e il XIX secolo in chiese ed oratori con sagome di cartone o altro materiale povero, lungo la striscia tirrenica che va dalla Toscana alla Catalogna e Corsica). Si può così seguire l’evoluzione filosofica dell’uva e del vino, prima simboli del ciclo delle stagioni (che garantiscono il nutrimento e la sopravvivenza dell’uomo) e legati quindi agli Dei della Natura, poi simboli del ciclo della vita umana e della speranza della risurrezione, legati invece agli Dei della Salvezza. “E’ stato faticoso condensare la storia del vino - aggiunge Annalisa Motta, curatrice del percorso - è immensa, un fiume che attinge da milioni di torrenti che sono le microstorie di ogni territorio. E’ stato un lavoro a “togliere”, dal primo massiccio canovaccio generale, per dare un’idea generale del vino in ogni epoca. Qua e là c’è anche qualche notizia più “frivola”, con l’intento di dare un’impressione, in una pennellata, dello spirito di quel tempo”.
Info: www.guadoalmelo.it

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