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IL LEGAME TRA ARTE E VINO SEGUE PERCORSI INGARBUGLIATI E, SPESSO, AFFASCINANTI. COME LA STORIA DEL MARCHESE CATTANEO ADORNO, PRODUTTORE ENOICO NEL MONFERRATO E DISCENDENTE DELLA MUSA DI BOTTICELLI, GIULIANO DE’ MEDICI E POLIZIANO: SIMONETTA CATTANEO

Italia
La Nascita di Venere di Botticelli

Il legame tra arte e vino segue percorsi diversissimi, ingarbugliati, che a volte hanno la capacità di portarci indietro nei secoli e raccontare storie uniche. Come quella, unica, delle ultime discendenti della Monna Lisa di Leonardo da Vinci, Natalia ed Irina Strozzi Guicciardini Strozzi, quindicesima generazione della Gioconda, e produttrici di Vernaccia nel cuore della Toscana, a San Gimignano. O, meno nota, ma ugualmente affascinante, la storia del Marchese Cattaneo Adorno, produttore enoico del Monferrato e proprietario del Castello di Gabiano (www.castellodigabiano.it), con alle spalle un’antenata molto particolare: Simonetta Cattaneo. Un nome che a qualcuno potrebbe suonare nuovo, ma che qualche secolo fa era sulla bocca di tutti. Simonetta, infatti, è stata la musa di un certo Sandro Filipepi, detto Botticelli. È lei, affascinante nobile originaria del levante ligure, sposata con Marco Vespucci, cugino del ben più celebre Amerigo, la modella della dea dell’amore, della bellezza e della fecondità, Venere, dipinta nel 1482. Ma Botticelli non fu l’unico ad essere conquistato dalla bellezza di Simonetta Cattaneo che, nel corso degli anni successivi, posò anche per Poliziano, Verrocchio, Ghirlandaio, Piero di Cosimo e Filippo Lippi, il maestro di Botticelli.
Arrivata a Firenze, centro mondiale delle arti, fu corteggiata da molti ammiratori, su tutti Giuliano de’ Medici, fratello minore di Lorenzo, con cui, si dice, ebbe una relazione. La sua bellezza leggendaria venne immortalata in una dedica medicea nella quale viene definita “la senza pari”. E se anche Lorenzo rimase ammaliato dal suo fascino, tanto da dedicarle dei sonetti nelle sue “Selve d’amore”, neanche l’intellighenzia fiorentina di quegli anni non seppe resisterle: il Poliziano la rese immortale nell’opera “Stanze per la giostra del Magnifico Giuliano di Piero de’ Medici”, e il Pulci le dedicò alcuni sonetti. Senza contare che lo stesso Sandro Botticelli, prima di morire, lasciò scritto di voler essere sepolto ai piedi della bella Simonetta, nella chiesa d’Ognissanti, a Firenze. E così è stato. Cinque secoli più tardi, la famiglia Cattaneo Adorno produce Chardonnay, Barbera e Grignolino nel cuore del Monferrato, nei vigneti che circondano il Castello di Gabiano.

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