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DOPO L’APERTURA DI CREDITO AL VINO ITALIANO, CON BOROLI, IL COLOSSO DEL LUSSO LVMH AGGIUNGE UN ALTRO ASSO DI PRESTIGIO AL SUO PORTAFOGLI VINO: CLOS DES LAMBRAYS, TRA I PIÙ ANTICHI GRAND CRU DEL TERRITORIO PIÙ PRESTIGIOSO AL MONDO, LA BORGOGNA

Dopo l’apertura di credito al vino italiano, con la distribuzione nel mondo delle etichette della cantina piemontese Boroli attraverso Estates & Wine, il colosso del lusso Lvmh (www.lvmh.com), aggiunge un altro asso di prestigio al suo portafogli vino, Clos des Lambrays, tra i più antichi grand cru del territorio più prestigioso al mondo, la Borgogna. 8,86 ettari, di cui non si conosce il prezzo di vendita (ma, per farsi un’idea, qui un ettaro cosa mediamente 3,8 milioni di euro, riporta “Decanter”) che andranno ad arricchire un impero che può già contare su brand come gli Champagne Moët & Chandon, Krug, Dom Perignon, Veuve Clicquot, Mercier e Ruinart, e le due cantine top di Bordeaux, Château d’Yquem e Château Cheval Blanc.
Clos des Lambrays (www.lambrays.com), situato nei pressi del villaggio di Morey Saint- Denis, oltre ad essere uno dei più grandi cru della Regione, è anche uno dei più antichi, visto che la sua esistenza risalirebbe addirittura al 1365. Tutte caratteristiche che ne fanno la risposta di pregio di Bernard Arnault, a capo di Lvmh, alle richieste del mercato top, ormai migrato in massa da Bordeaux alla Borgogna, come dimostra il successo dell’ultima asta dell’Hospices de Beaune, capace di toccare i 6,3 milioni di euro, o, ancora meglio, la presenza costante, tra i lotti top di tutte le aste mondiali, dei produttori borgognoni, da Romanée-Conti ad Henri Jayer.

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