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UN CASO DI SUCCESSO, L’OCM VINO: LE QUOTE DI MERCATO DEL VINO ITALIANO ALL’ESTERO SONO CRESCIUTE DEL 43% IN VALORE NELL’ARCO DI POCHI ANNI, PASSANDO DAI 3,4 MILIARDI DEL 2009 AI 5 MILIARDI DEL 2013, GRAZIE A 800 PROGRAMMI DI PROMOZIONE NEL MONDO

Italia
Ocm fondamentale per la crescita del mercato del vino europeo

Le quote di mercato del vino italiano all’estero sono cresciute del 43% in valore nell’arco di pochi anni, passando dai 3,4 miliardi del 2009 ai 5 miliardi del 2013: un’affermazione che testimonia, secondo gli operatori del settore intervenuti al convegno “Promozione del vino e del food italiani nei Paesi Terzi” di scena oggi alla Sapienza (Academia Barilla, Istituto Grandi Marchi, Castello Banfi/Montalcino, Fondazione Qualivita, Consorzio Prosciutto San Daniele) “un caso di straordinario successo” dell’Ocm Vino.

La misura di cofinanziamento comunitario per la promozione nei Paesi extra Ue, introdotta nel 2009 e promulgata fino al 2020, con un allargamento delle azioni di promozione anche al mercato interno all’Unione Europea, ha portato alla nascita di 800 programmi di attività di promozione internazionale e marketing di prodotto già realizzati, per un valore complessivo di 700 milioni di euro di investimenti. Hanno interessato circa 1.500 aziende del Vigneto Italia e 25 Consorzi di tutela. La riforma offre ora, per la prima volta, la possibilità di sviluppare progetti congiunti fra brand del vino e dell’alimentare, una sinergia wine & food apprezzata dal vice presidente dell’Istituto Grandi Marchi, Sandro Boscaini, a capo della griffe dell’Amarone Masi, che ha sottolineato “la globalizzazione dei consumi in atto” e “le difficoltà dei produttori del vecchio mondo rispetto a nuovi competitor con notevole potenzialità tecnica, dall’Ungheria alla Moldavia, anche alla luce del nanismo delle aziende del vino italiano”.

Tuttavia, ha detto Boscaini, “il vino è un buon ambasciatore del made in Italy e un messaggio olistico che, con i tanti regionalismi in cucina, traina il turismo”. E sono i “marchi collettivi geografici i nuovi strumenti di penetrazione nei mercati esteri” ha concluso il giurista Fabio Giuseppe Lucchesi, citando due esempi apripista: in Italia i “Prodotti di Puglia”, e oltralpe “France Bon Appetit”.

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