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A FIRENZE NASCE UN ALTRO GRANDE PROGETTO LEGATO AL GUSTO: IL “MERCATO CENTRALE FIRENZE”, CON TANTE BOTTEGHE E L’ENOTECA “MONOMARCA” DEL CONSORZIO DEL CHIANTI CLASSICO. CON IL WINE & FOOD, PERÒ, SEMPRE PIÙ DOMINANTI SULL’ASPETTO CULTURALE ...

Riuscire a legare meglio due delle grandi ricchezze che ha l’Italia, ovvero il patrimonio storico artistico e quello enogastronomico, sarebbe, a detta di tutti, il famoso “uovo di colombo”. Valutando, caso per caso, quando deve essere l’attrattiva del gusto a fare da traino a quella artistica, e quando deve essere quella culturale tout court il motore in grado di far girare anche la macchina dei sapori. Eppure, in alcune città italiana dove la prima risorsa sono senza dubbio musei, piazze, palazzi, gallerie d’arte, strade e vicoli che trasudano storia e cultura da ogni pietra, si sta assistendo ad una sorta di soverchiamento “dell’ordine naturale” delle cose con il pur importantissimo aspetto gourmand che sta prendendo il sopravvento, anche nella comunicazione, su quello culturale. È il caso, tra gli altri, di Firenze, la “Culla del Rinascimento”, di cui, negli ultimi mesi, si è parlato di più per l’apertura di Eataly e per l’aspetto enogastronomico in generale, che per le bellezze degli Uffizi, di Palazzo Vecchio, di Piazza Santa Croce, dello Spedale degli Innocenti o di Ponte Vecchio, giusto per citare i più famosi tesori della città dei Medici.
Eppure, il fenomeno della “gourmettizzazione” della città d’arte, sembra inarrestabile, e proprio a Firenze, il 23 aprile (con preview per la stampa il 16), aprirà i battenti il “Mercato Centrale Firenze” (www.mercatocentrale.it), progetto imprenditoriale firmato da Umberto Montano, con la collaborazione di Aldo Settembrini, al primo piano dello storico Mercato Centrale di San Lorenzo, dove troveranno spazio le botteghe dedicate a pasta fresca, pane e pasticceria, cioccolateria e gelateria, formaggi, mozzarelle, carne e salumi, frutta e ortaggi, fritti e polpette, pescheria, lampredotti, tramezzini, un ristorante alla carta, una pizzeria, una scuola di cucina e tanto altro.
Ovviamente, ci sarà anche il vino, con l’unica enoteca che sarà gestita dal Consorzio del Chianti Classico: una sorta di wineshop “monomarca” del Gallo Nero, sotto l’egida della Chianti Classico Company guidata da Michele Zonin, il braccio operativo del Consorzio presieduto da Sergio Zingarelli. Un progetto ambizioso che, però, pare avere tutte le carte in tavola per avere successo. E anche l’ennesimo progetto che vede, in una città ricca di storia come Firenze, legarsi vino, cibo e cultura. Ma con una predominanza dei primi sulla seconda che, forse, alla lunga, rischia di distruggere valore, più che di crearne ...

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