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REGISTRO UNICO E PIANO COORDINATO DEI CONTROLLI, ISTITUZIONE DELLO SCHEDARIO VINICOLO DA AGGIORNARE OGNI 1 MARZO, MENO CARTA E PIÙ WEB, RUOLO E POTERI DEI CONSORZI E TANTO ALTRO: ECCO, IN ANTEPRIMA A WINENEWS, IL “TESTO UNICO DELLA VITE E DEL VINO”

L’istituzione di un registro unico dei controlli (articolo 54) con la redazione di un piano annuale in materia da parte del Ministero delle Politiche Agricole, per evitare sovrapposzioni e burocrazia monstre; la creazione del tanto agognato schedario vinicolo, gestito da Regioni, Province Autonome e Sian da aggiornare il 1 marzo di ogni anno (articolo 12), che dovrebbe fornire un quadro definitivo ed ufficiale delle dimensioni del vigneto italiano e del potenziale produttivo; via libera all’indicazione in etichetta, per i vini Dop (Doc e Docg) delle sottozone, che possono a loro volta diventare denominazioni indipendenti (articolo 4), possibilità di vedere uno stesso vigneto rivendicato a Docg, Doc o Igt (con i parametri di resa più restrittivi previsti da ogni disciplinare, articolo 33), conferma dei poteri ai Consorzi di tutela, in tema di “governo dell’offerta” e “coordino delle attività produttive e commerciali”, e conferma della validità del principio dell’“erga omnes”, che ogni Consorzio potrà applicare a patto di rappresentare il 40% dei vitivinicoltori e il 60% della produzione della denominazione, esigendo contributi alle attività di tutela e promozione da tutti i produttori che rivendicano la denominazione, anche se non iscritti al consorzio; possibilità per il Ministero delle Politiche Agricole di chiedere l’annullamento di una denominazione se la superficie rivendicata è sotto una certa soglia (35% per le Docg, 20% per le Doc e 10% per le Igt) sulla media degli ultimi tre anni; riforma del sistema delle sanzioni, che prevedono il “ravvedimento operoso” con multe di lieve entità in caso di semplici irregolarità sanabili in modo rapido, e via via più pesanti, in maniera proporzionata alla gravità della violazione; sostituzione, in molti casi, delle documentazioni e comunicazioni cartacee con il digitale: ecco alcuni dei punti chiave, tra novità e messe a punto di normative esistenti, del “Testo Unico della Vite e del Vino”, che WineNews, in esclusiva, ha letto in anteprima, e che sarà a breve consegnato nelle mani del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, e dei presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera (Luca Sani, Pd) e Senato (Roberto Formigoni, Ncd), che dovranno decidere ora quale sarà il suo iter legislativo (disegno di legge, legge delega, e così via), concluso il quale diventerà il nuovo "libro mastro" delle regole del settore. Un testo che, va ricordato, è il frutto del contributo di tutte le più importanti rappresentanze della filiera (da Federvini ad Unione Italiana Vini, da Assoenologi a Federdoc, da Agrinsieme alla Federazione Italiana Vignaioli indipendenti), e del compromesso tra le diverse esigenze di ogni player, deve ancora trovare la quadra definitiva. Ma la cui esistenza concreta può rappresentare già enorme passo avanti verso l’obiettivo che tutta la filiera chiede da anni: dover perdere meno tempo e dietro a carte, burocrazia e controlli inutilmente sovrapposti, per investirlo in produzione, ricerca, mercato, e business. Partendo da un corpo normativo corposo, ma unico, sui cui discutere.

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