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UN UNICO MARCHIO ITALIANO (MELA TRICOLORE) PER I PRODOTTI MADE IN ITALY: OSCAR FARINETTI, PATRON DI EATALY, RI-LANCIA LA PROPOSTA. “SAREMMO IL PRIMO PAESE AL MONDO A REALIZZARLO. E POI LO DOVREMO RACCONTARE ...” PER IDENTIFICARE PRODUZIONI ITALIANE

Creare un unico marchio italiano che rappresenti l’Italia nel mondo e tutti i suoi prodotti. E’ la proposta ri-lanciata dal patron di Eataly Oscar Farinetti oggi a “Taste. In viaggio con le diversità del gusto”, salone-evento dedicato alle eccellenze del gusto, del “food lifestyle e del design della tavola” di scena a Firenze.

L’incontro, dedicato al tema delle contraffazioni e il cosiddetto “Italian sounding”, ha chiamato a raccolta, tra gli altri, i presidenti dei principali Consorzi agroalimentari e delle associazioni agricole italiane.

“Penso che noi italiani diciamo tante parole e ci dimentichiamo di aiutare i consumatori a scegliere i nostri prodotti veri - ha sottolineato Farinetti - dobbiamo tirare fuori un “marchio unico Italia”, che garantisca che un prodotto è italiano e poi dobbiamo raccontarlo nel mondo. Ne ho già parlato a Matteo Renzi ed al Ministro Martina. Abbiamo bisogno di un marchio unico che valga per tutti i nostri prodotti, dall’olio al vino all’alimentare”. Per il fondatore di Eataly, dobbiamo “poi pubblicizzare questo marchio nel mondo, come un tempo erano gli spot del “Vero Cuoio” o della “Pura Lana Vergine” che dicevano cercate quel marchio perché è un vero prodotto italiano. Prima dobbiamo parlare di Italia e poi delle nostre biodiversità, delle regioni e delle Dop”. E per raccontare il nuovo marchio, ha detto ancora “dobbiamo utilizzare i nostri migliori testimonial nel mondo; Leonardo Da Vinci, Michelangelo, accostandoli al nostro marchio. O, perché no, farlo indossare a Renzi, quando incontro Obama”.

“Io ho già in mente un logo, una mela tricolore, ma su questo - ha proseguito Farionetti - spetta ad altri la scelta. Dobbiamo inaugurare questo marchio in tempo per l’Expo 2015. Poi dopo due anni di investimenti in pubblicità raccontiamo tutte le belle cose sui nostri prodotti, con l’obiettivo di aumentare il prezzo medio per far star meglio produttori e consumatori. Saremmo i primi al mondo ad avere un nostro brand, il Marchio Italia. I francesi diventerebbero matti”.

Ad intervenire anche il fotografo Olivero Toscani, produttore di vino e di olio in Toscana: “Dop e Igp - ha detto - non servono a chi fa le contraffazioni, anzi più marchi ci saranno e più queste persone ci speculeranno. Ma noi siamo i primi a non sapere gestire l’enorme patrimonio che abbiamo. Siamo un popolo di incapaci, come i personaggi del film “La grande bellezza”. L’accidia è la nostra grande virtù. Avete visto il marchio dell’Expo 2015? Io da milanese me ne vergogno, è tutto taroccato”.

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