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DA “AMA”, LA GIOVANE ANTEPRIMA DEL PIÙ FAMOSO DEI VITIGNI D’ABRUZZO, “FORTE E GENTILE”, DEBUTTANO NUMERI IN CRESCITA ED UN’IDENTITÀ SEMPRE PIÙ NETTA PER IL MONTEPULCIANO D’ABRUZZO ... GLI ASSAGGI DI WINENEWS: ECCO UNA PICCOLA SELEZIONE DI CANTINE

Una crescita, sia qualitativa che in termini di mercato, sempre più rilevante, una presenza sui mercati esteri che si sta facendo vitale per un numero crescente di aziende e la consapevolezza del fatto che “fare sistema” è divenuta una necessità imprescindibile: ecco alcuni degli atout di “Ama” (edizione n. 2), l’Anteprima del Montepulciano d’Abruzzo, a Chieti, promossa, tra gli altri, dalla Camera di Commercio di Chieti e dall’Associazione Italiana Sommelier - Ais Abruzzo, con la partecipazione di oltre 50 aziende produttrici e buyers internazionali (www.anteprimamontepulcianodabruzzo.it).
Se il centro della scena è stato occupato dalle varie declinazioni espressive del Montepulciano d’Abruzzo, vitigno da cui nascono oltre l’80% dei vini a denominazione della regione, “Ama” ha dato anche modo di rendersi conto del fatto che l’Abruzzo enoico ha molte più frecce al suo arco, rappresentate da Cerasuolo, Pecorino e Trebbiano. Un’evoluzione espressiva, quella del vitigno simbolo dell’Abruzzo, tra l’altro, che sta, per certi versi, aiutando a risolvere la storica “confusione” con il Nobile di Montepulciano, dato che la somma delle identità - ben riconoscibili - delle singole produzioni sta collettivamente formando un’immagine del rosso abruzzese ben delineata, coerente e soprattutto godibile, quando non notevole. Un’immagine che, per inciso, non fa che uscire rafforzata dall’incontro nel bicchiere, sia per l’annata 2012 che per le prime impressioni della 2013.
Le esportazioni del Montepulciano d’Abruzzo confermano un trend generale che, in un mercato interno ormai non solo insufficiente a sostenere la produzione, ma spesso del tutto secondario in termini di fatturato, arrivano ad assorbire ben oltre il 60% della produzione (con punte oltre l’85%); gli Stati Uniti rimangono il punto di riferimento principale, ma non mancano sorprese, con mercati come Cina, Corea, Taiwan e persino la Francia che, per alcuni produttori, sono arrivati a rappresentare delle vere e proprie certezze, anno dopo anno. E, con la produzione biologica, che in una delle regioni più verdi d’Italia e quella con il maggior numero di zone protette, sta diventando un punto di forza non secondario, particolarmente sui mercati nordeuropei. E, proprio per massimizzare e dare ulteriore slancio ai frutti del Montepulciano d’Abruzzo, si avverte tra i produttori una necessità primaria, ovvero quella di uniformare e dare una direzione diversa al profilo enoico della regione: per più d’uno il problema principale è la confusione generata nei consumatori da un’offerta fin troppo frammentata in termini di fasce di prezzo, e per altri il problema principale è invece la coesione tra attori produttivi in un mercato globale.
Secondo molti, c’è bisogno di valorizzare ulteriormente la qualità potenziale ed effettiva del Montepulciano: che la soluzione sia la creazione di un’ulteriore denominazione di portata regionale, o un primo tentativo di zonazione geografica - come ad esempio, la piccola Docg Colline Teramane, che compie 10 anni in questo periodo - lo potrà dire solo il tempo. Problemi che, tuttavia, manifestazioni come la “Ama” stanno sicuramente affrontando, specie in termini di presentazione e comunicazione della propria essenza produttiva, ad un passo dall’imprescindibile appuntamento con Vinitaly.

Focus - Evento nell’evento: gli assaggi di WineNews selezionano queste cantine …

Tra i tanti assaggi, fatti da WineNews, ecco una piccola selezione di aziende che, ognuna col suo stile e la sua identità, ci hanno colpito: Cataldi Madonna, Farnese Vini, Valori, Jasci & Marchesani, Zaccagnini, Fattoria La Valentina, Pasetti, Jasci Donatello, Col del Mondo, Orsogna Winery.

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