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SVILUPPATORI, DESIGNER E PROGRAMMATORI, RIUNITI PER CONDIVIDERE IDEE, INVENTARE NUOVI MODI DI COMUNICARE IL VINO: ECCO “H-ACK WINE”, DI SCENA OGGI A “H-FARM”, L’INCUBATORE DI IMPRESE FONDATO DA RICCARDO DONADON. CON ALLEGRINI, FERRARI E VINITALY

Italia
Si formano i gruppi ad H Ack Wine

Oltre 300 sviluppatori, designer e programmatori, riuniti sotto uno stesso tetto, in una maratona di 24 ore dove raccogliere le “sfide” lanciate dalle aziende, e a condividere idee, ad inventare nuovi modi di comunicare e approccialre il vino. E a proporre dei progetti tra i quali, i migliori, domenica, saranno selezionati, sostenuti, finanziati e sviluppati per diventare strumenti concreti.
È questo “H-Ack Wine”, di scena oggi a “H-Farm” (www.h-farmventures.com), l’incubatore di imprese e startup fondato da Riccardo Donadon nel 2005, e che oggi conta più di 350 tra dipendenti e collaboratori. “Siamo qui per far incontrare chi ha le idee e le competenze con le imprese che ne hanno bisogno, e puntiamo anche sul vino, che è uno dei pilastri dell’economia del made in Italy, ed è un settore dove c’è tanta necessità, oltre che possibilità, di innovare”.
E innovazione è proprio quello che cercano le imprese del vino che hanno dato vita all’edizione n. 1 di “H-Ack Wine”. Come spiega Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, che è anche co-promotrice dell’evento: “l’attività di Vinitaly International si focalizza sui mercati esteri. La sfida è quella di considerare l’Italia come un mercato nuovo, sconosciuto, inesplorato alla stregua di tutti gli altri. Sulla base di queste premesse, l’obiettivo è sviluppare uno strumento, che può essere un app o altro, che permetta di attrarre i giovani e incoraggiarli ad apprezzare il vino, rendendone il consumo più giovane, moderno e sexy”.
Per Marilisa Allegrini, alla guida della celebre griffe della Valpolicella, l’esigenza a cui i giovani dovrenno cercare di rispondere, è quella di “aumentare l’engagement e l’interesse dell’utente per il mondo Allegrini, tramite una nuova strategia di comunicazione digitale che preveda l’utilizzo di tutti i precedenti ingredienti”.
“L’obiettivo da raggiungere è trasformare Ferrari in “ambasciatore digitale” dell’“Arte di Vivere Italiana” - spiega Camilla Lunelli, alla guida della prestigiosa cantina trentina - in particolare per gli stranieri e gli italiani residenti all’estero, già appassionati di food&wine e dello stile italiano. Costituirà valore aggiunto il tentativo di digitalizzare l’esperienza nei Luoghi Ferrari, a partire dai Ferrari Spazio Bollicine, sia in chiave di user experience che come opportunità per trasmettere contenuti e raccogliere dati sui clienti Ferrari”.
Sfide lanciate, e raccolte da giovani con esperienze formative diversissime dal vino. Chissà se qualcuna delle proposte che saranno realizzate e selezionate, diventerà la nuova “whatsapp” del vino italiano.

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