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LA CRISI NON INTACCA IL VALORE DEL VIGNETO TOSCANA, CON MONTALCINO AL TOP. E CON BOLGHERI CHE TALLONA I VIGNETI DEL BRUNELLO. A DIRLO LE STIME WINENEWS, A RIDOSSO DI “ANTEPRIME DI TOSCANA”. FOCUS - SALVADORI: “VINO, ARTE, STORIA CI PORTANO NEL MONDO”

Italia
I vigneti della Toscana non intaccati dalla crisi

Con Montalcino ancora al top, dove le quotazioni arrivano a 350.000 euro ad ettaro, e con Bolgheri che tallona il valore dei vigneti del Brunello, sfiorando i 320.000 euro, la crisi non intacca il valore del “vigneto Toscana”. Con un valore patrimoniale complessivo delle vigne, considerati i 33.000 ettari a Doc e Docg della Regione (dati Federdoc 2011), calcolabile tra i 3 e i 3,3 miliardi di euro complessivi. A dirlo le stime di WineNews, a ridosso dell’evento “Anteprime di Toscana”, di scena a Firenze dal 15 al 22 febbraio 2014, promosso dalla Regione Toscana e Toscana Promozione.
Dare numeri precisi, su quanto vale un ettaro di vigneto, non è semplice, perché le variabili sono molteplici: si va dal costo dei diritti d’impianto, all’esposizione, alla natura geologica dei terreni, all’età dei vigneti impiantati, all’appartenenza a specifiche sottozone e, naturalmente, a quella a determinate denominazioni. A complicare ulteriormente il quadro delle stime sul prezzo di un ettaro di vigneto toscano, poi, la situazione economica generale, evidentemente, ha un peso non secondario: può far levitare o decrescere il valore di quell’ettaro di vigneto in rapporto all’andamento positivo o negativo della stessa, pur restando fermo il dato nazionale generale che vede il valore medio di un ettaro di vigneto a 36.000 euro, cioè molto superiore a quello delle altre colture che sta a 19.400 euro (dato Inea - Istituto Nazionale di Economia Agraria, che stima il valore dei vigneti del Belpaese, dall’inizio del nuovo Millennio, cresciuto del 2%, nonostante la contrazione dei prezzi a partire dal 2008).
Secondo il Knight Frank Global Vineyard Index (dati aggiornati al 2013), poi, i terreni vitati toscani del Chianti e del Brunello valgono tra i 135 e i 200.000 dollari ad ettaro, +20% sul 2012. Una valutazione, probabilmente, sottostimata che si “scontra” con le ultime rilevazioni Assoenologi, forse un po’ ottimistiche, che, proprio ad inizio 2014, per un ettaro di vigneto a Brunello di Montalcino stimavano un prezzo tra i 400 e 500.000 euro, come nel 2012. Da ultimo, quello dell’Inea, a fine 2013, che fissava il prezzo di un ettaro di vigneto a Brunello di Montalcino in 380.000 euro.
Dalle rilevazioni di WineNews, realizzate sentendo l’opinione di diversi professionisti del settore, se a Montalcino un ettaro di vigneto a Brunello oscilla tra i 250.000-350.000 euro, restando il territorio più “prezioso”, si fa decisamente sotto Bolgheri, dove un ettaro a vigneto è stimato fra i 300.000-320.000 euro: un territorio, quello bolgherese, dove però il mercato della compravendita di vigneti è praticamente bloccato e che, virtualmente, potrebbe addirittura raggiungere i valori di Montalcino. A Montepulciano un ettaro di vigneto iscritto all’albo del Vino Nobile può valere tra i 150.000-200.00 euro, un valore interessante, che resta alto anche per mancanza di diritti d’impianto. Vale dai 120.000-130.000 euro un ettaro di vigneto a Chianti Classico, con punte di 150.000 euro per gli appezzamenti più vocati nelle “sottozone” storiche, soprattutto del versante senese della denominazione. Si attestano sui 100.000 euro le stime per un ettaro di vigneto a Morellino di Scansano, una denominazione quest’ultima che, specie nel recente passato, gode di un trend positivo. Per un ettaro di vigneto a Chianti le stime parlano di80.000 euro che non trovano maggiore valore nelle sottozone Colli Aretini, Colli Fiorentini Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano e Montespertoli, tranne che in quella della Rufina, dove un vigneto è stimato sui 100.000 euro.
Un quadro che, sostanzialmente, soprattutto per le zone storiche, rispecchia un po’ quello che accade nel mercato immobiliare, dove chi eventualmente vende, non vuole abbassare il valore stimato del proprio vigneto, e chi ha intenzione di comprare, invece, cerca di trovare prezzi più abbordabili, giocando anche, e forse soprattutto, sulla tensione generale dell’economia italiana.
Per le denominazioni toscane più giovani, o comunque meno sotto la luce dei riflettori, come Orcia Doc, Montecucco, Valdarno di Sopra Doc, Carmignano, Terratico di Bibbona, Elba, Val di Cornia e Cortona, solo per fare qualche esempio, le valutazioni sono ancora più difficili da fare e, in qualche caso, giusto per farsi un’idea, ricavabili dal costo medio di un ettaro di terra coltivabile (9.000 euro) più le spese di impianto che possono variare a seconda della natura dei terreni. Ma che un domani, sulla scia di un potenziale successo dei loro vini, come successo in passato, potrebbero vedere crescere i valori fondiari, come accaduto per le denominazioni più celebri. Intanto, per degustare e conoscere tutte queste realtà enologiche della Toscana, l’appuntamento è con “Anteprima di Toscana”, di scena di Firenze con “Buy Wine” (Fortezza da Basso, 15-17 febbraio; info: www.toscanapromozione.it), workshop internazionale dedicato alle denominazioni emergenti, per poi estendersi nei territori delle denominazioni storiche, dal Chianti Classico al Brunello di Montalcino, dal Nobile di Montepulciano alla Vernaccia di San Gimignano.

Focus - Il Vigneto Toscana vale 3.3 miliardi di euro. Salvadori: “il valore del vigneto toscana arricchisce il brand regionale. Vino, arte e storia ci portano nel mondo”
“L’altissimo valore del “Vigneto Toscana”, che si attesa sui 3,3 miliardi di euro - ha affermato l’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori - è un dato importante, che permette di inquadrare economicamente la nostra realtà vitivinicola, accreditandola, anche per quanto riguarda il valore della superficie vitata, nella toplist delle migliori campagne italiane. Ma il dato economico, da solo, non rende a pieno l’immagine complessiva del “valore” Toscana: ai 3,3 miliardi di euro dei vigneti, vanno aggiunte altre sfumature meno tangibili come il valore del brand Toscana”.
La Toscana, infatti, con il suo prodotto più nobile, il vino, e il suo patrimonio storico artistico, è oggi un “marchio” riconoscibile in tutto il mondo tanto che, in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, il suo nome non viene neanche più tradotto. Lo confermano anche i dati dell’enoturismo che vede la Toscana scelta da oltre il 27% dei wine lovers che ogni anno visitano l’Italia. Un fenomeno, quello del turismo del vino, che, a livello nazionale, ha un giro d’affari di oltre 5 miliardi annui e che coinvolge 3 milioni solo di “enonauti” italiani la maggioranza dei quali è concorde sul fatto che la Toscana rappresenta la meta ideale per il pacchetto completo che offre: paesaggio, vino e cucina di altissima qualità, storia e arte.
Un’offerta diversificata e di qualità che, dopo avergli fatto vincere nel 2012 il Travelers’ Choice Wine Destinations Awards di TripAdvisor, ha portato la regione a battere la concorrente storica Bordeaux nel concorso dedicato alle 7 ‘enomeraviglie’ del mondo di Wayn.com, votato da 27.000 persone.
“Un risultato che se da un lato ci lusinga - ha concluso Salvadori - dall’altro ci spinge ad essere sempre più competitivi e innovativi”.

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