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L’UMBRIA TRA “10 BEST WINE TRAVEL DESTINATIONS” 2014 DEL MAGAZINE USA “WINE ENTHUSIAST”, CHE INCORONA LA TERRA DEL SAGRANTINO, ORVIETO, TORGIANO E ALTRI, AL TOP DELL’ENOTURISMO MONDIALE. FOCUS - IL LEADER DEL SAGRANTINO CAPRAI E L’ASSESSORE CECCHINI

Italia
L’Umbria, il cuore verde d’Italia, unica regione italiana tra le 10 Best Wine Travel Destinations 2014 del popolare magazine Usa, Wine Enthusiast

È l’Umbria, il “cuore verde d’Italia”, l’unica regione Italiana tra le “10 Best Wine Travel Destinations” 2014 del popolare magazine Usa “Wine Enthusiast”, che ha incoronato la terra del Sagrantino di Montefalco, ma anche dell’Orvieto, per citare due dei vini più importanti, dopo l’exploit della Puglia, nel 2013 (www.winemag.com). Un riconoscimento che arriva grazie all’affermazione della produzione enologica umbra, ma anche alla bellezza dei paesaggi e alla ricchezza storica del territorio, come spiega Kerin O’Keefe, “italian editor” della rivista: “diversamente da altre mete turistiche dell’Italia più conosciute, le colline e le vallate dell’Umbria, coperte da oliveti e vigneti, sembra intoccata dal tempo. Affianco alla incontaminata bellezza naturale, l’Umbria è piena di città medievali ben conservate. Orvieto appoggia su un terreno vulcanico, e ospita una delle cattedrali più belle d’Italia. Assisi è la casa della Basilica di San Francesco, mentre Perugia, capoluogo della Regione, offre una varietà di musei e due università che gli danno un grande fermento culturale”. Senza dimenticare la bellezza e la storia del Lago Trasimeno, o la bellezza della Valnerina e di centri come Gubbio, Foligno, Spoleto, Todi, Norcia e altri, o festival culturali come Umbria Jazz, solo per citare alcuni esempi.
Insomma, un mix di grandi vini, natura incontaminata, storia ben conservata e vitalità culturale moderna, che hanno portato l’unica Regione italiana senza sbocco sul mare, stretta come è tra Toscana, Marche e Lazio, alla ribalta tra le destinazioni enoturistiche mondiali. Anche per merito di imprenditori e professionisti del wine & food che, negli anni, hanno dato valore e lustro al territorio: da Caprai (già European Winery of the Year” 2012 nei “Wine Star Awards” di “Wine Enthusiast”, ndr), che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco e il suo territorio, sul quale poi hanno investito anche altre griffe del vino italiano come, ultima in ordine di tempo, la famiglia Lunelli (Ferrari), con la Tenuta Castelbuono, alias “Il Carapace”, prima cantina realizzata da Arnaldo Pomodoro, o come Decugnano dei Barbi, cantina di riferimento dell’Orvieto o, ancora, Lungarotti, realtà leader del Torgiano, e da sempre tra le realtà leader dell’enoturismo con il suo Museo del Vino, e Castello della Sala, cantina Umbra di Antinori, dove nascono must del vino tricolore come il Cervaro della Sala. E come non citare, dal punto di vista gastronomico, il nome di Gianfranco Vissani, uno degli chef italiani più conosciute ed affermati, con il suo Casa Vissani di Baschi, o, ancora, quello di Riccardo Cotarella, enologo italiano che, partito dall’Umbria, è diventato uno dei punti di riferimento dell’enologia mondiale, nonché produttore con la cantina Falesco, insieme al Fratello Renzo.
Esperienze che hanno portato l’Umbria nel gotha dell’enoturismo mondiale, secondo Wine Enthusiast, a fianco di territori conosciuti e affermati, ma anche nomi che possono suonare nuovi ed “esotici” ai più: dalla Languedoc in Francia alla Barossa Valley in Australia, da Mendoza in Argentina a Baden in Germania, dalla Valle de Guadalpe/Baja California in Messico alle Isole dell’Egeo in Grecia, fino agli Stati Uniti, con Walla Walla, nello Stato di Washington, Sonoma, in California, e Texas Hill Country, in Texas.
Un’occasione da sfruttare, per la Regione e per la filiera vinicola e turistica, così come ha fatto, nel migliore dei modi, la Puglia nel 2013, con l’allora Assessore all’Agricoltura Dario Stefano, e player della filiera come il Movimento Turismo del Vino Puglia, che hanno valorizzato al meglio il premio come occasione di promozione e comunicazione in Italia e all’estero.
Un premio anche “al grande lavoro che abbiamo fatto non soltanto nel settore della vitivinicoltura, ma di valorizzazione integrale dei territori e dell’Umbria come brand, capace di esprimere una inimitabile offerta di paesaggio, storia, arte, territori ed enogastronomia di eccellenza”, ha commentato l’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini. Ma è “un riconoscimento che deve essere visto non come punto di arrivo - commenta il leader del Sagrantino di Montefalco, Marco Caprai - ma come occasione da utilizzare al meglio per crescere ancora. È questa l’Umbria da promuovere”.

Focus - Il leader del Sagrantino, Marco Caprai, commenta: “il riconoscimento deve essere visto non come punto di arrivo, ma come occasione da utilizzare al meglio per crescere ancora. È questa l’Umbria da promuovere”
“È un grande cosa straordinaria, per una Regione così piccola, che però parte da un percorso lontano, avviato da Giorgio Lungarotti, proseguito con il Museo del Vino di Torgiano, con le iniziative come Cantine Aperte, con la costituzione delle Strade del Vino, e con l’attenzione che da sempre, i produttori umbri, hanno avuto per questo aspetto enoturistico della loro attività”. Così a WineNews Marco Caprai, uno dei produttori top del panorama enoico umbro e Italiano, con la sua cantina, tra l’altro, già insignita del riconoscimento come “European Winery of the Year” 2012 da “Wine Enthusiast”.
“Un aspetto che, peraltro - aggiunge Caprai - coniuga poi tutto il meglio dell’Umbria, dove il turismo non è di massa, ma di piccoli numeri, di qualità, di valore aggiunto, alla ricerca della naturalità, delle cose buone, dei paesaggi, dei borghi storici, dei tesori dell’arte che ci sono in Umbria e di quei momenti di relax che la nostra Regione può offrire”.
Un riconoscimento come questo, però, deve essere visto non come punto di arrivo, ma come occasione da utilizzare al meglio per crescere ancora. “Spero che, come ha fatto la Puglia con l’assessore Dario Stefano nel 2013 - aggiunge Caprai - l’Umbria capisca il valore di questa occasione e ne faccia uno dei propri pilastri strategici per il 2014 e gli anni a venire. In questi giorni, in Umbria, c’è una polemica speciosa sull’uso dei soldi per finanziare la fiction Don Matteo, si parla di 700.000 euro. Probabilmente, investire sul turismo del vino aiuterebbe di più l’agricoltura e li turismo. È questa l’Umbria da promuovere, quella del turismo del vino, del mangiar bene, della bellezza, dei festival culturali, delle visite alle cantine, che siano moderne o di tradizione, quel turismo del vino che raccontiamo dalla costituzione del Movimento Turismo del Vino, dal 1993, in quel percorso che aveva delineato Giorgio Lungarotti con il Museo del Vino di Torgiano e il Relais delle “Tre Vaselle”, per esempio” ...

Focus - Il commento dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Umbria, Fernanda Cecchini: “vuol dire che siamo sulla strada giusta”
“Il fatto che una rivista autorevole come “Wine Enthusiast” indichi l’Umbria (unica regione italiana) fra le dieci destinazioni in assoluto, in cui valga la pena di andare per degustare il buon vino, oltre che come occasione per godere di un magnifico soggiorno in una regione bella dal punto di vista paesaggistico, ricca di bellezze storico-artistiche e culturalmente vivace, grazie al suo tessuto culturale e alle sue grandi manifestazioni, è un riconoscimento che ci riempie di soddisfazione”. Così l’Assessore all’Agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini.
“Che una rivista d’Oltreoceano possa proclamarsi “entusiasta” del vino e dell’Umbria intera - ha aggiunto l’assessore - è una circostanza che premia il grande lavoro che abbiamo fatto non soltanto nel settore della vitivinicoltura, ma di valorizzazione integrale dei territori e dell’Umbria come brand, capace di esprimere una inimitabile offerta di paesaggio, storia, arte, territori ed enogastronomia di eccellenza. La qualità del vino umbro è fuori discussione: lo sforzo in cui siamo impegnati è ora quello di promuoverlo e commercializzarlo adeguatamente”.
“Per questo ci siamo dotati di un Piano Regionale per la promozione e la commercializzazione del vino, messo a punto con la collaborazione degli istituti nazionali di ricerca Nomisma e Inea, per rendere il vino umbro riconoscibile ed identificabile nella sua unicità, fusa con lo spirito e l’“anima” dei territori. Gli Stati Uniti - ha sottolineato Fernanda Cecchini, ricordando l’iniziativa promozionale andata in scena a New York a novembre 2013, con un “mese dell’Umbria” a Eataly dedicato ai vini, ai prodotti gastronomici di eccellenza e alla cucina umbra, insieme ad una esposizione delle foto dedicate alla regione da Steve McCurry - sono un mercato al quale l’Umbria guarda con grande attenzione. “Wine Enthusiast” ci conferma che abbiamo imboccato la strada giusta”.

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