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GOOD NEWS DALLA RUSSIA: IL VINO ITALIANO CRESCE, PIACE ED È LA MODA DEL MOMENTO. LO DICONO I PRODUTTORI DA “VINITALY RUSSIA”. DOVE IL NETTARE DI BACCO MADE IN ITALY CERCA DI MUOVERSI PIÙ UNITO, ANCHE VIA “SOCIAL”

Italia
I produttori italiani a Vinitaly Russia

Mentre il premier russo Putin è in visita in Italia, il vino italiano è protagonista a Mosca, con “Vinitaly Russia”. Evento che è arrivato in un buon momento dell’export tricolore nel Paese, che vede i produttori italiani al top tra i vini spumanti importanti, e al n. 2 tra i vini imbottigliati, nonostante il blocco della pubblicità sugli alcolici e altre difficoltà, come la concentrazione del mercato nelle mani di pochi importatori.
Ma dalle opinioni di alcuni tra i produttori presenti, c’è ottimismo per il nostro vino sotto il Cremlino: “sicuramente il mercato russo è un mercato importante, un mercato emergente dove in questo periodo i ristoranti e tutto il settore horeca in generale si stanno muovendo - spiega Alvise Lunardi, export manager della griffe piemontese Marchesi di Barolo - e di sono potenzialità molto interessanti. Per il nostro Barolo è molto richiesto e, quindi, per noi è molto importante essere qui. Chiaramente lavoriamo con un importatore, però veniamo a fare delle visite frequenti per spingere il prodotto, soprattutto perchè questo è un mercato dove il prodotto italiano deve essere spiegato”.
“Il mercato russo è un mercato molto importante - commenta Alberto Buratto della cantina siciliana Baglio di Pianetto - dove troviamo professionalità e che negli anni è cresciuto moltissimo nel consumo della ristorazione così come delle enoteche. Purtroppo, vediamo sempre un Italia che arranca, mentre altre nazioni hanno la strada spianata da altre iniziative, ma siamo comunque contenti dello sforzo di Vinitaly … ci sono tanti sommelier, giornalisti e media interessati”.
“Il mercato russo è di sicuro un mercato su cui bisogna puntare - gli fa eco Daniela Mastroberardino della cantina campana Terredora - perché evidentemente ama moltissimo lo stile italiano e quindi, venendo io da una regione che parla di vino da 2000 anni, sembra un obiettivo imprescindibile. E devo dire che “Vinitaly International” rappresenta un’ottima macchina di promozione del vino italiano, soprattutto perché “conduce” chi partecipa ai suoi eventi a conoscere quella che è la ricchezza del vino italiano”.
“L’italianità continua ad essere un punto di forza per i produttori di vino italiani in un mercato come quello russo che si sta sviluppando con difficoltà - sottolinea Marco Fantinel dell’azienda friulana - perché è in mano a pochi importatori che fanno il bello e il cattivo tempo. Detto questo, però, il consumatore russo rimane sempre più affezionato a tutto ciò che è italiano e made in Italy. Sicuramente è un mercato dove produttori come noi devono esserci ed investire risorse per promuovere il nostro brand e far conoscere i nostri prodotti”.
“È la prima volta che partecipiamo a “Vinitaly Russia”, in rappresentanza del Consorzio Alto Adige Sud Tirol Wines - dice Thomas Augscholl, marketing support di Eos - e abbiamo deciso di farlo perché abbiamo visto che c’è stata una crescita di mercato in Russia, e abbiamo intenzione, nel 2014, di partire con una campagna finanziata da Ocm. Abbiamo visto un mercato russo in crescita e ci sono già importatori importanti che hanno in programma vini altoatesini e soprattutto vini bianchi, che sono il nostro punto di forza”.
“La conoscenza del vino italiano in Russia é certamente minore rispetto agli Stati Uniti - sintetizza Stevie Kim, managing director Vinitaly International - ma, comunque, nettamente superiore alla Cina. Scambiando due parole con gli importatori, i produttori rappresentati e non, i giornalisti e gli opinion maker, il sentiment generale é che il vino italiano in Russia venga considerato la nuova tendenza dei consumatori, diciamo la moda del momento. Solo se riuscissimo a fare ancora più unione nel comparto del vino italiano saremmo sicuramente più forti in Russia. Intanto, noi cerchiamo di far vivere gli eventi di “Vinitaly International” in diretta grazie alla nostra intensa attività sui canali social. Non pretendiamo di essere perfetti ma ci teniamo a rendere vivo l’evento in tempo reale in modo da essere più vicini e più umani per quei produttori, media e sostenitori del vino italiano che ci seguono con tanto entusiasmo”.

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