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ANCHE L’EUROPA DÀ I NUMERI SULLA VENDEMMIA. PER THIERRY COSTE, ALLA GUIDA DEL SETTORE VINO DEL COPA-COGECA, “ITALIA LEADER NEL 2013 CON 46,4 MILIONI DI ETTOLITRI, DAVANTI A SPAGNA E FRANCIA. EUROPA A 170,4 MILIONI DI ETTOLITRI, +15,2% SUL 2012”

L’Italia é quest’anno il primo produttore di vino in Europa, con 46,4 milioni di ettolitri ottenuti dalla vendemmia 2013, tre milioni in più sul 2012. Quanto a qualità, assicura Thierry Coste, presidente per il settore vino del Copa-Cogeca, che riunisce le Organizzazioni agricole e Cooperative dell’Ue, “é eccellente per i bianchi e per i rossi ed é omogenea su tutto il territorio”. Le nuove stime sulla produzione di vino in Italia ed in Europa sono state presentate a Bruxelles e dai dati emerge una novità: c’é una ripresa significativa della produzione di vino nell’Ue stimata a 170,4 milioni di ettolitri, ossia 22,5 milioni in più (+15,2%) rispetto al 2012. Nella classifica Ue dei produttori l’Italia é seguita dalla Spagna con 45 milioni di ettolitri, e dalla Francia con circa 44 milioni. Fa quindi ben sperare, dopo un raccolto 2012 poco abbondante, la crescita della produzione di vino stimata di buona qualità che - precisa Coste - “dovrebbe permettere all’Europa di riconquistare alcuni mercati persi lo scorso anno, a favore soprattutto del Sudafrica, causa gli scarsi volumi”. Tuttavia, nonostante le buone prospettive, agricoltori e cooperative riunite nel Copa e Cogeca restano prudenti. E in attesa della ripesa dei negoziati sull’accordo di libero scambio Ue-Usa, chiedono alla Commissione che “le discussioni si concentrino su accesso al mercato, barriere non tariffarie e protezione di indicazioni geografiche e menzioni tradizionali”.
Info: www.copa-cogeca.be

Focus - Il commento
In questa fase della vendemmia i numeri vanno presi con grande beneficio di inventario. E sbilanciarsi sulla qualità, poi, è quanto meno azzardato. E comunque, un eventuale “primato produttivo” in quantità di un Paese su un altro, vale per quel che vale. Ma in ogni caso, tra le varie fonti che si premurano di dare numeri e quantitativi sulla produzione enoica, ora c’è anche il Copa-Cogeca, che rappresenta le organizzazioni agricole e cooperative dell’Unione Europea. Certo, è difficile per le organizzazioni di ogni singolo Paese “azzeccare” le previsioni, figuriamoci da Bruxelles. Ma in ogni caso, come sempre, il vero primato che conta è quello del valore del vino, e su questo, purtroppo per l’Italia, non ci sono dubbi: nonostante il grande lavoro fatto dai produttori del Belpaese in questi anni, il prezzo medio al litro esportato è ancora intorno alla metà di quello della Francia. La notizia che ci piacerebbe leggere e dare, e confidiamo che prima o poi succederà, sarebbe proprio questa: il primato in valore del vino italiano nel mondo.

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