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VINITALY IN CINA, CON UN UFFICIO PERMANENTE A SHANGAI. E, NEL 2014, A VERONA, ARRIVA IL PRIMO PADIGLIONE PER I VINI STRANIERI, IN ATTESA DEL PROBABILE INCARICO PER PADIGLIONE “VINO & OLIO” AD “EXPO 2015”. FOCUS - IN USA CON LE “FAMIGLIE DELL’AMARONE”

Italia
Claudio Bisogniero e Marilisa Allegrini

Il Governo Letta sembra salvo, per il momento. E si pensa, in prospettiva, anche all’Expo di Milano. E il vino non sta a guardare. In attesa di sapere se, come ventilato, il padiglione “Vino & Olio” sarà affidato a Vinitaly, “top player” della promozione del vino italiano nel mondo, la kermesse veronese, con l’Ice, ha aperto uno sportello permanente a Shanghai, in Cina. Ennesimo passo di una strategia di alleanze che, con Vinitaly International (www.vinitalyinternational.com), VeronaFiere sta stringendo nel mondo. Come con il “Wine Caucus”, potente lobby del vino californiano, che avrà un suo spazio nel padiglione per i vini stranieri, novità di Vinitaly 2014 (www.vinitaly.com), e che avrebbe portato le Famiglie dell’Amarone d’Arte (www.amaronefamilies.it), l’associazione delle più storiche realtà del grande rosso veneto (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato), guidata da Marilisa Allegrini, in un evento al Congresso Usa. Che, però, causa “shut down” del Governo federale, è stato celebrato, comunque in una location di alto prestigio, l’Ambasciata Italiana a Washington. Ulteriore segno dell’importanza strategica che il vino italiano, all’estero, e in particolare in Usa, dove è leader, riveste per l’economia e l’immagine del Belpaese nel mondo.

Focus - L’ufficio permanente di Vinitaly in Cina
Per il vino, il mercato cinese è uno dei più promettenti e difficili al mondo. Già primo importatore mondiale per volumi e valore - sono quasi 120 milioni i litri di vino importati in Cina nei primi 5 mesi del 2013 (+26,5% sullo stesso periodo del 2012), pari a 610 milioni di dollari (+14%) - è al 3° posto nella graduatoria mondiale del consumo di vino rosso con un aumento del 5-6% annuo e, con una crescita costante del consumo pro-capite (1,31 litri nel 2012, contro lo 0,3 del 2003), secondo le previsioni sarà anche il primo consumatore mondiale già dal 2015.
Le potenzialità per il nostro export verso la Cina sono vastissime ma ancora parzialmente inesplorate: siamo solo al quinto posto tra i Paesi importatori, con una quota del 7% e, nonostante l’aumento dei volumi e dei valori esportati nel 2012 (102,4 milioni di euro per circa 36 mila hl), siamo ancora lontani dalle performance di francesi, australiani e spagnoli che, secondo l’International Wine and Spirit Report, guidano la classifica dei Paesi esportatori dividendosi rispettivamente il 48%, il 13% e il 10% del mercato. La causa è da ricercare nelle grandi difficoltà di approccio a questo mercato, storicamente e culturalmente poco preparato al consumo di vino e di difficile avvicinamento per i produttori, a causa delle sue grandi dimensioni e la notevole complessità di interlocutori, leggi e dinamiche di importazione.
Proprio nell’ottica di “fare sistema” e sostenere gli sforzi dei produttori che approcciano la Cina, dal 1998 Veronafiere opera direttamente sul mercato, con una serie di iniziative realizzate sotto il marchio “Vinitaly International”, progetto avviato per promuovere l’eccellenza dei vini italiani nel mondo attraverso il presidio diretto di importanti e strategiche piazze internazionali.
L’apertura dell’ufficio di rappresentanza a Shanghai costituisce un ulteriore, importante step nella strategia di Vinitaly mirata a supportare l’immagine dei prodotti vitivinicoli italiani e a dare più efficacia agli investimenti delle aziende. Oltre a sostenere la notorietà di vini e produttori italiani attraverso un’intensa attività di incoming in occasione del Salone di Verona, che già dal 2012 vede la Cina nella “Top 10” dei visitatori esteri, da anni presidia direttamente il mercato cinese, per supportare le aziende italiane nello sviluppo di relazioni e nella creazione di opportunità di business.
“Per affrontare al meglio il mercato cinese, i produttori italiani devono parlare con una sola voce e Vinitaly intende continuare a spendersi in prima linea per aiutarli a sfruttarne tutte le potenzialità - spiega Giovanni Mantovani, dg Veronafiere. Oltre all’ufficio di rappresentanza a Shanghai presso la sede Ice, con cui forniremo un supporto concreto in loco alle esigenze di chi approccia il mercato con una presenza all’interno dell’edificio simbolo di riuscita integrazione logistica tra istituzioni italiane all’estero, abbiamo in calendario nuove iniziative a sostegno dei produttori locali. Il prossimo 3-7 ottobre Vinitaly parteciperà al Salone di Wuhan, la città dell’Hubei, definita da “China Wine Report” come la metropoli con il maggiore potenziale di crescita per il mercato del vino; il 7-9 novembre, Vinitaly International farà tappa ad Hong Kong ed a marzo saremo protagonisti del Fuorisalone di Chengdu, lo showcase più importante del settore enoico business to business, con un progetto di Fuorisalone strutturato in concerto con produttori italiani e importatori locali: in quell’occasione, presenteremo anche l’iniziativa di formazione “Vinitaly International Academy”, in collaborazione con le più influenti associazioni di sommelier e wine educator locali”.
“L’Agenzia Ice è a fianco di Veronafiere - continua il presidente dell’Agenzia Ice, Riccardo Monti - questa volta a Shanghai dove siamo lieti di ospitare una importante realtà fieristica italiana nell’ottica strategica di “fare sistema” Italia all’estero. Oggi il focus per i vini è rappresentato sempre più dai mercati in crescita come quelli dell’Asia. È importante far conoscere i nostri vini ai consumatori e ai media cinesi in un momento in cui il Paese sta mostrando accresciuti segnali di interesse, specie nelle nuove classi medie metropolitane”.
Oltre al presidio diretto del territorio, il piano di conquista del mercato cinese di Vinitaly include anche un consolidamento della presenza sulla rete. Per sfruttare appieno le potenzialità del mercato che, secondo le stime degli analisti, con una crescita prevista di oltre il 30% annuo in 3 anni sarà il principale al mondo per l’e-commerce, a breve la piattaforma Vinitaly Wine Club debutterà all’interno dei più importanti siti di vendite online dedicati al vino in Cina. Per quanto riguarda i social media, infine, Vinitaly è la prima compagnia italiana a dialogare direttamente con i 591 milioni di internauti cinesi attraverso un account su Weixin (conosciuto in Occidente come WeChat), dove si sono già registrati oltre 600 attori nazionali del settore, e sta sviluppando e aggiornando quotidianamente una pagina su Weibo, il più importante microblog cinese.

Focus - Famiglie dell’Amarone, Vinitaly International e Simei all’ambasciata italiana di Washington
Famiglie dell’Amarone, Vinitaly International e Simei (Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento) protagonisti, ieri, 1 ottobre, in Ambasciata italiana di Washington: oltre 300 operatori, trade e stampa, per ll’appuntamento dedicato alla promozione del vino italiano e al consolidamento delle relazioni commerciali tra i due Paesi. A sostenere l’iniziativa dei player italiani, l’Ambasciatore italiano in America, Claudio Bisogniero, per il quale: “la buona notizia è che il consumo di vino sta crescendo in tutto il mondo, creando così più opportunità per tutti. Eventi come questi rappresentano delle occasioni eccellenti per gli amanti del vino di ogni genere”.
Nell’evento “Vinitaly International” ha annunciato nuove iniziative volte ad incrementare la presenza americana al prossimo Vinitaly di Verona, in programma dal 6 al 9 aprile 2014: “il più grande salone internazionale dedicato al vino, che quest’anno ha ospitato oltre 4.100 espositori e 150.000 visitatori (+6% sul 2012), dei quali quasi 53.000 esteri (+10%) - ha spiegato Giovanni Mantovani, dg Veronafiere – allestirà, per la prima volta, il Padiglione internazionale: un’area riservata alle produzioni vitivinicole estere, con un focus proprio su quelle americane”. Gli Stati Uniti rappresentano un mercato chiave per il vino tricolore con il 34% della quota complessiva del mercato delle importazioni di vini in America, che colloca l’Italia al primo posto nella classifica dei paesi fornitori.
Per la presidente delle Famiglie dell’Amarone, Marilisa Allegrini, “l’Amarone è tra i principali vini rossi italiani più rinomati e apprezzati in America e rappresenta il terzo mercato di sbocco per l’associazione. Questo evento - ha proseguito la presidente - è la premessa di un piano promozionale che culminerà nel prossimo Vinitaly quando, in collaborazione con la Fiera, organizzeremo iniziative mirate volte a far conoscere il territorio dell’Amarone di qualità ai produttori e winelover americani che saranno ospiti a Verona”.

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