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LE PIOGGE RITARDERANNO LA VENDEMMIA DI TRE SETTIMANE. L’ALLARME PARTE DALLA BORGOGNA MA INTERESSA ANCHE LE ALTRE ZONE VITICOLE TRANSALPINE. RICORSO A PRATICHE DEL SECOLO SCORSO PER “TRATTARE” I VIGNETI DOVE I MEZZI MECCANICI NON SI POSSONO MUOVERE

Le forti piogge di questi giorni che hanno colpito gran parte dell’Europa hanno fermato la crescita della vite in molte regioni, e rischiano di compromettere la fioritura in un momento cruciale dell’anno, in cui la vite svolge molte delle sue più importanti fasi fenologiche. In Borgogna, come racconta il magazine britannico Decanter, quasi 400 millimetri di pioggia sono caduti sulla Cote d’Or, più del doppio della media, ed i viticoltori già prefigurano tempi di raccolta che inizieranno non prima dell’inizio di ottobre, con 3-4 settimane di ritardo sulla tempistica normale. Nella famosa zona di produzione francese, l’alternanza tra sole e pioggia è sostanzialmente un dato tipico, ma quest’anno il fenomeno sembra essere davvero fuori dal normale, sommandosi ad una abbondanza di precipitazioni invernali già straordinaria e ad una assenza quasi costante di giornate soleggiate.

La fioritura dei vigneti, così, è in ritardo, e le normali operazioni agronomiche di lavorazione dei terreni sono rese impossibili dal fango che continua a rimanere fra i filari. La viticoltura borgognona torna quindi a pratiche dello scorso secolo come i trattamenti anti-muffa di prevenzione fatti a mano (per capirsi erogati con una pompa sulle spalle dell’operaio). Ma le difficoltà non riguardano solo la Borgogna, tant’è che i viticoltori si trovano ad affrontare problemi simili a Bordeaux, dove si registrano ritardi analoghi nelle fasi fenologiche della vite, e nelle Loira, dove, invece, la vegetazione infestante sta invadendo i vigneti.

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