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BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA BIONDI SANTI, MASSETO E BAROLO RISERVA MONFORTINO GIACOMO CONTERNO: ECCO IL PODIO DELLA CLASSIFICAZIONE DEI “GRAND CRU D’ITALIA 2013” DEI RE DELLE ASTE ENOICHE ITALIANE GELARDINI & ROMANI, PRESENTATA OGGI A ROMA

Italia
Una delle aste di Gelardini e Romani Wine Auction a Hong Kong nel 2012

Le performance delle etichette italiane nelle aste enoiche che animano le più grandi città del mondo mietono un successo dopo l’altro, ma quali sono le bottiglie più ricercate, ed apprezzate da collezionisti ed investitori, in base ai maggiori livelli di prezzo ed alla minore percentuale di lotti invenduti? Ce lo racconta la “Top 10” della classificazione dei “Grand Cru d’Italia 2013” dei re delle aste enoiche italiane, Gelardini & Romani, presentata stasera a Roma, con il miglior sommelier del mondo, Luca Martini: restano immutate le tre posizioni di vertice, con il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi, il Masseto ed il Barolo Riserva Monfortino Giacomo Conterno, a comporre lo stesso podio della classificazione del 2009. Fuori dal podio, confermando i risultati del 2009, l’Amarone Romano dal Forno, alla posizione n. 4, ed il Barolo Riserva Le Rocche del Falletto Bruno Giacosa al n. 5, mentre conquista la sesta piazza l’Amarone di Giuseppe Quintarelli, a scapito del Redigaffi di Tua Rita, fuori dalla “Top 10”. Alla posizione n. 7 il Sassicaia di Tenuta San Guido, seguito dalla vera sorpresa della top ten, il Montepulciano d’Abruzzo Valentini, fuori persino dalle 30 etichette più richieste nel 2009. Al n. 9 il Barbaresco Riserva di Bruno Giacosa, che guadagna due posizioni, mentre fa ancora meglio il Brunello di Montalcino Riserva Soldera, che chiude la “Top 10”, mentre nel 2011 era “solo” alla posizione n. 13. Tra conferme e novità, fa rumore l’assenza dalla “Top 10” del Barolo Sperss di Gaja, mentre non ci sono sconvolgimenti per i terroir più rappresentativi del Belpaese, con le Langhe, Montalcino e il territorio dell’Amarone, che la fanno ancora da padrone.
“Sull’ultima classificazione, che risale al 2009, abbiamo elaborato - spiega Raimondo Romani - una lista di 30 etichette, contro le 27 della passata edizione: in particolare un’etichetta è uscita dalla classificazione per mancanza di record d’asta (il Barolo Arborina di Elio Altare) e quattro etichette hanno, invece, raggiunto i requisiti per esservi comprese (Montepulciano d’Abruzzo Valentini, Brunello Riserva Castelgiocondo Frescobaldi, Paleo Le Macchiole e Barbaresco Riserva Produttori del Barbaresco). Altra novità, sul 2009, è la nuova, prima, fascia di prezzo, oltre 300 euro (cui appartengono le prime tre etichette della nuova classificazione), naturale conseguenza della rivalutazione intercorsa in questi quattro anni delle tre etichette che stanno sul podio”.
Ma a tenere banco, oltre all’attesissima classificazione dei “Grand Cru d’Italia” 2013, anche la scelta strategica, anticipata nei mesi scorsi da Winenews, dettata da motivi strettamente economici e di prospettiva, di lasciare Roma per Hong Kong, nuovo centro nevralgico della casa d’aste, dove “dopo l’estate, abbiamo in programma la più grande asta di vini italiani di sempre. A questo scopo, resteremo in Italia fino a settembre per raccogliere le collezioni e completare il catalogo. L’Asta sarà preceduta da un road-show per promuovere i Grand Cru d’Italia sia nelle principali città della Cina che ad Hong Kong”, ha preannunciato Flaviano Gelardini.
Info: www.grwineauction.com

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