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DA 2 RISERVE 1888 A 5 BOTTIGLIE 1891, DA 3 DEL 1925 A 5 DEL 1945, DA 258 RISERVE 1955 (MIGLIORE VINO ITALIANO DEL NOVECENTO PER “WINE SPECTATOR”) AD OGGI: LE RISERVE DI BRUNELLO DI MONTALCINO BIONDI SANTI CUSTODITE NELLA TENUTA “GREPPO”

Italia
Franco e Jacopo Biondi Santi: Foto Di Pietro

Le Riserve di Brunello di Montalcino di Biondi Santi sono un cult per collezionisti e appassionati. Grandi bottiglie e testimonianze storiche di uno dei vini più importanti del mondo, prodotte dalla cantina della Tenuta “Greppo”, “culla” del grande rosso toscano, dove il Brunello nell’Ottocento, fu “inventato dal “garibaldino” Ferruccio Biondi Santi, e di cui, fino ai giorni nostri, Franco Biondi Santi, uno dei personaggio che ha dato più lustro al tutto il vino italiano, è stato il “custode”.
Un patrimonio, quello delle Riserve conservate nel caveau della cantina, che non è stato “scalfito” dal colossale investimento di 4 milioni di euro del Bottled Investiment Fund, guidato da Sergio Esposito che, come annunciato l’altro ieri in anteprima da WineNews, ha comprato (nel marzo 2013) 7.000 bottiglie (dal 1945 al 1975), una della più grandi vendite della storia di vini “blue chip” e la più grande nella storia del vino italiano di vini prestigiosi da investimento.
Perché tante, in verità, sono le bottiglie che dimorano nella cantina, a disposizione di appassionati e per degustazioni esclusive, e che Jacopo Biondi Santi, figlio di Franco ed erede della storia della famiglia, custodirà con la stessa cura e la stessa dedizione del padre.
Nel caveau della Tenuta “Greppo” ci sono ancora 2 bottiglie di Riserva 1888, 5 Riserve 1891, 3 Riserve 1925 e 5 Riserve 1945 dal valore inestimabile; ma non solo, figurano 258 bottiglie di Riserva 1955, peraltro unico italiano nei migliori 12 vini prodotti al mondo nel Novecento secondo l’importante rivista mondiale “Wine Spectator”, a 5.700 euro per bottiglia (prezzo ai privati), 229 di 1964 (3.200 euro), 204 di 1970 (440 euro), 672 di 1971 (690 euro), e 954 di 1975 (980 euro). E, ancora, 219 di Riserva 1982 (3.200 euro), 4.954 di 1983 (490 euro), 3.660 di 1985 (570 euro), 2.125 di 1988 (690 euro), 1.002 di 1990 (1.150 euro), per fermarsi alle annate più vecchie.

Senza contare migliaia di bottiglie di Riserva 1995, 1997, 1998, 1999, 2001, 2004, 2006 e 2007, destinate anch’esse, negli anni, a diventare più di quanto già non lo siano, bottiglie cult e testimonianze storiche del Brunello di Montalcino prodotto dalla cantina che lo ha “inventato” e che, per prima, ha introdotto la filosofia e la pratica dei vini da invecchiamento nella cultura enologica italiana.

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