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“AFFAIRE BRUNELLO”: PAZZAGLIA, L’UNICO CHE AFFRONTA IL PROCESSO, È STATO ASSOLTO “IL FATTO NON SUSSISTE”. L’EX AD TENUTA DI ARGIANO: “ERO CERTO DI AVERE UNA POSIZIONE PULITA E VOLEVO CHE UN GIUDICE LO SCRIVESSE NERO SU BIANCO” (FONTE: MONTALCINONEWS)

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Assolto perché il fatto non sussiste: è l’atto finale - così riporta oggi il sito di informazione locale www.montalcinonews.com - che ha chiuso, ieri, l’“affaire Brunello. A scrivere l’ultimo capitolo dell’inchiesta sul Brunello di Montalcino, il Giudice del Tribunale di Siena Elisabetta Pagliai, che assolve Giampiero Pazzaglia, nel 2008 amministratore delegato della Tenuta di Argiano, l’unico soggetto coinvolto dalla Procura di Siena - nell’indagine per verificare la conformità di partite di vino al disciplinare del Brunello, che prevede che non vengano usate nella produzione uve diverse dal Sangiovese, e per stabilire se eventuali irregolarità fossero state nascoste da chi ha effettuato i controlli - che ha voluto affrontare il processo.

“Pazzaglia ha assunto un rischio perché - ha commentato, alla MontalcinoNews, l’avvocato del Foro di Firenze Massimo Megli, legale di Giampiero Pazzaglia, - l’innocenza va provata, ma abbiamo avuto fiducia in noi stessi, eravamo certi di aver rispettato sempre i disciplinari di produzione e non aver mai miscelato impropriamente vini”. “Da ottobre 2008, quando con quattro patteggiamenti, un rinvio a giudizio, appunto quello di Pazzaglia, e un proscioglimento, si era chiusura - riporta la MontalcinoNews - l’udienza preliminare sull’inchiesta sul Brunello di Montalcino, l’ex amministratore delegato della Tenuta di Argiano ha affrontato cinque udienze per dimostrare “che avevano preso un abbaglio”.

“Ero certo - commenta Pazzaglia alla MontalcinoNews - di avere una posizione pulita e volevo che un giudice lo scrivesse nero su bianco. Nel processo abbiamo dimostrato, attraverso tutta una serie di documentazione, di aver sempre rispettato i disciplinari”.

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