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NON DECOLLA, IN ITALIA, L’E-COMMERCE DI VINO. DIFFICILE STIMARE IL GIRO D’AFFARI, MANCANO STATISTICHE E “TOP PLAYER”, MA DA UN’INDAGINE WINENEWS SIAMO SOTTO I 30 MILIONI DI EURO. MA UNA NICCHIA ESISTE, E COMPRA GRAN PARTE DEL SUO VINO SOLO ON LINE

Italia
Il commercio on line del vino in Italia non incontra successo

Tra difficoltà burocratiche, rischi di spedizione, aspetto emozionale dell’acquisto che via web manca, non decolla, in Italia, l’e-commerce di vino. Difficile stimare il giro d’affari complessivo, sia perché mancano statistiche ufficiali e player di riferimento assoluto (si candida a diventarlo Vinitaly, www.vinitaly.com, che sta per lanciare - il 7 aprile 2013 - il Vinitaly Wine Club), sia perché tante realtà di e-commerce, sentite da WineNews, sono restie a fornire i dati sul loro giro d’affari. Ma, con una certa approssimazione, è realistico dire che il giro d’affari (esclusa la vendita diretta delle cantine sui loro siti aziendali, verosimilmente ancor meno importante) non supera i 30 milioni di euro. Una goccia nel commercio di vino in Italia (il solo valore alla produzione è sui 4 miliardi di euro), una particella sul totale dell’e-commerce che, secondo i dati di Casaleggio Associati (gli ultimi disponibili sono del 2011) ha toccato i 19 miliardi di euro, in crescita del 32% sul 2010 (soprattutto grazie a gioco d’azzardo e turismo). Pochissime le realtà che dichiarano fatturati oltre il milione di euro: per la maggior parte dei casi, si rimane ben al di sotto dei 100.000.
Le formule originali non mancano: dalla classica enoteca on-line a chi si specializza in vendite flash con forti sconti, da chi punta solo su vini di lusso chi propone grandi formati. Ma il business, nel complesso, non decolla. Anche perché il driver che, nonostante la crisi e il calo dei consumi interni, fa crescere il fatturato delle cantine italiane, ovvero l’export, per l’e-commerce, causa burocrazia legata la commercio di alcolici, è quasi impossibile da intercettare. Anche dove dovrebbe essere più semplice farlo, ovvero nell’Unione Europea, come racconta sul blog di “Vinix” (che, da poco, ha lanciato “Vinix Grassroots Market”, una sorta di portale di acquisti “dal basso”) Giuseppe Carlucci, titolare del portale di Matera www.saporedeisassi.it, che, sostanzialmente, ha dovuto annullare un ordine di 72 bottiglie di vino ricevuto da un cliente francese privato, per problemi burocratici, tra l’impossibilità di spedirlo via corriere (non è possibile inviare a clienti privati oltre 90 litri di vino) e la montagna di carte e moduli da compilare qualora avesse trovato appoggio tramite un’enoteca o un ristorante.
In ogni caso, una nicchia di enonauti che acquistano vino on line esiste, e il portale di e-commerce www.centovigneitalia.it ha provato a tracciarne i comportamenti, con un sondaggio su 457 persone che acquistano regolarmente vino su internet. Da cui emerge che la tipologia più acquistata è il vino rosso (44%), seguito dal bianco (32%) e dalle bollicine (20%). Tra le quantità di acquisto, il 24% dichiara di acquistare on line 100 bottiglie all’anno, il 35% si ferma a poco meno di 80, il 34% a 50 bottiglie, e il 4% sulle 20. Ma per chi lo prova, a quanto pare, internet diventa il principale canale di acquisto di vino complessivo, tanto che il 41% dichiara di comprare on line più del 90% delle bottiglie che acquista ogni anno, e il 38% più del 75% del totale.
Difficile, però, fidelizzare il web-cliente ad un’etichetta particolare: all’84% delle persone, piace cambiare ogni volta tipologia di vino. Tra i fattori che spingono all’acquisto di vino on line, prima di tutto, viene proprio la possibilità di scegliere tra una gamma potenzialmente illimitata di vini diversi, seguita dalla velocità di consegna, dalle informazioni sul vino e dalla facilità di ordinare (il rapporto qualità/prezzo è tra le ultime motivazioni). E sui criteri di scelta del vino, emerge un profilo prevalentemente “autarchico”: il 59% dice di scegliere da solo, il 19% con i suggerimenti degli amici, il 19% con i consigli del sito da cui acquista, e solo il 3% si affida alle guide (acquistate solo dal 30% degli acquirenti di vino sul internet). Solo il 12%, infine, dichiara di fidarsi dei giudizi dei blog sul vino.
Da notare che il 98% di chi compra vino on-line non acquista direttamente sui portali delle cantine: non piacciono l’obbligo, quasi sempre presente, di comprare cartoni interi dello stesso vino, la poca scelta, la difficoltà nei pagamenti, i lunghi tempi di spedizione, e i siti “poco piacevoli”.

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