FUSIONE “NEL NOME” DEL PROSECCO: SI UNISCONO LA CANTINA DI VITTORIO VENETO E LA CANTINA DI CONEGLIANO, CHE DANNO VITA ALLA CANTINA DI CONEGLIANO E VITTORIO VENETO, REALTÀ DA 1.200 SOCI E 300.000 QUINTALI DI UVA ALL’ANNO

Nel 2013 continua l’“effetto aggregazione” del mondo del vino, soprattutto nel mondo cooperativo: a fondersi (l’iter si completerà in maggio) ora tocca alla Cantina di Vittorio Veneto (presieduta da Stefano Zanette, 860 agricoltori che lavorano 1.600 ettari di superficie vitata, producendo 225.000 quintali di uve l’anno, per oltre il 90% uve bianche, di cui quasi la totalità Prosecco Doc e Docg, per un fatturato annuo superiore ai 32 milioni di euro) e alla Cantina di Conegliano (presieduta da Antonio Lot, 300 soci, 400 ettari a vigneto, con una produzione di 60.000 quintali di uve, per oltre l’80% uve Prosecco, per un fatturato annuo superiore ai 6 milioni di euro), che daranno vita alla Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto, che già dalla vendemmia 2013 potrà così contare su oltre 300.000 quintali di uve.

“Bisogna dare atto ai presidenti e ai cda delle due cantine - commenta Confcooperative Treviso, che sta supportando l’operazione di fusione - di essere stati coraggiosi e lungimiranti, lasciando da parte i particolarismi, in vista di obiettivi molto ambiziosi, che consentiranno la valorizzazione dei nostri ottimi vini Prosecco. È un ulteriore segnale che la cooperazione rappresenta uno strumento vincente nell’agroalimentare veneto - concludono dall’associazione delle cooperative trevigiane - dopo la nascita, nelle scorse settimane, di Vivo Cantine (Viticoltori Veneto Orientali), sorta dalla fusione della Cantina di Campodipietra e delle Cantine del Veneto Orientale capitanate da Jesolo. Un gigante da 500.000 quintali di uve, oltre 2.000 soci e 30 milioni di euro di fatturato annuo”.