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SE LA SALUTE DI UN SETTORE SI VEDE ANCHE DAI RISULTATI DELLE SUE REALTÀ TOP C’È DI CHE ESSERE OTTIMISTI. PERCHÉ NEL 2012 DELLA CRISI, IL GRUPPO MEZZACORONA, LEADER DELLA VITICOLTURA TRENTINA E NON SOLO, HA RAGGIUNTO IL SUO RECORD STORICO DI FATTURATO

Italia
La cantina di Mezzacorona

Se la salute di un settore si vede anche dai risultati delle sue realtà leader, c’è di che essere ottimisti. Perché in uno degli anni più difficile della crisi, il Gruppo Mezzacorona, realtà leader della viticoltura trentina e non solo (2.800 ettari di vigna in Trentino Alto Adige e 1.000 in Sicilia), ha raggiunto il suo record storico di fatturato: 160 milioni di euro, +7,3% sul 2011, che arrivano soprattutto dall’export in 60 Paesi del mondo, che valgono l’87% del totale. Con 45 milioni di euro di remunerazione ai 1.600 soci. Un record che celebra il passaggio di testimone a Fabio Maccari, nuovo dg dopo Fabio Rizzoli, da 41 anni colonna dell’azienda.
Guardando più in dettaglio ai freddi numeri, nel complesso, il Gruppo ha sviluppato un fatturato consolidato di 160.335.558 euro, sui 148.646.315 euro del 2011, e record storico assoluto.
Il margine operativo lordo è stato di 6.571.863 e l’utile netto di Gruppo ha raggiunto la cifra di 1.109.778 Euro. Il patrimonio netto consolidato di gruppo del 2012 ha toccato 87.035.510 euro, in ulteriore aumento sugli 86.583.046 euro del 2011. Il cash-flow si è attestato sulla cifra di 12.223.100 euro. Numeri cha fanno ben sperare per il futuro, visto che, dal punto di vista del mercato, le prospettive si profilano interessanti per la crescita commerciale di tutti i marchi di proprietà (Mezzacorona, Rotari, Tolloy, Feudo Arancio/Stemmari e Nota).
Risultati importanti, in un contesto economico mondiale difficilissimo, dovuti soprattutto all’export, grazie ad una scelta strategica. Terminata la lunga stagione degli investimenti infrastrutturali, infatti, mediamente 30/40 milioni di euro investiti ogni anno in strutture produttive dal rilevante impatto anche sull’indotto del territorio trentino, il Gruppo Mezzacorona ha spinto forte sullo sviluppo commerciale. Già oggi il Gruppo Mezzacorona esporta in oltre 60 Paesi del mondo con l’export che costituisce ben l’87% del volume di affari del Gruppo, con una forte presenza negli Stati Uniti, in tutta l’area tedesca (Germania, Austria, Svizzera tedesca), nella Scandinavia, nel Regno Unito, nel Canada e nel Giappone. Ora gli obiettivi principali sono in primis la Cina, gli altri Paesi dell’Estremo Oriente, la Russia e, in prospettiva, anche il Brasile.
Risultati all’estero che, evidentemente, ricadono sui territori “d’origine” del gruppo, e sui soci: 45 milioni di euro (+10% sul 2011) di remunerazione arrivati nelle tasche dei 1.600 componenti della cooperativa, con 95 euro a quintale di uva, che fa di Mezzacorona il produttore n. 1 in Italia per valore di conferimento.
Info: www.mezzacorona.it

Focus - La fotografia societaria del Gruppo Mezzacorona
Mezzacorona sca è la holding del Gruppo Mezzacorona e controlla la filiera dalla campagna fino al vino affinato, delegando poi alle controllate le attività agro-industriali, commerciali e di marketing e in particolare alla Nosio spa (controllata direttamente da Mezzacorona sca al 62%), che è la subholding del Gruppo e costituisce il motore degli investimenti e dell’innovazione. A sua volta Nosio spa controlla la Prestige Wine Imports Corp.(per il mercato Usa), la Bavaria gmbh (per il mercato tedesco) e tutte le proprietà in Sicilia. Alla Mezzacorona sca, come noto, sono associate anche le cantine sociali di Ala e di Salorno. Nel progetto strategico del Gruppo, la holding Mezzacorona sca si è quindi specializzata come azienda di supporto alle aziende agricole dei soci, con una consulenza di alto livello attuata da un team di tecnici di prim’ordine in tutta la filiera produttiva, dal vigneto fino alla prima lavorazione in cantina ed una filosofia fortemente orientata alla totale sostenibilità delle produzioni.

Focus - Il passaggio: dopo 41 anni di direzione generale, di cui gli ultimi 12 da amministratore delegato, Fabio Rizzoli ha passato il testimone a Fabio Maccari
Dopo 41 anni di direzione generale, di cui gli ultimi 12 da amministratore delegato, Fabio Rizzoli ha passato il testimone a Fabio Maccari, “dopo avere portato Mezzacorona da piccola cantina di borgata - si legge in una nota - a diventare una delle principali aziende italiane del settore vitivinicolo.
Una lunga cavalcata di quattro decenni che hanno accompagnato una straordinaria trasformazione della vitienologia e della stessa agricoltura trentina e che hanno visto Mezzacorona sempre proiettata nell’innovazione e nella realizzazione di grandi progetti. Su tutti, valga citare l’avveniristica della “Cittadella del Vino”, simbolo della totale riprogettazione urbanistica di una zona industriale fortemente impattante sul territorio della Piana Rotaliana come l’area ex-Samatec, che proprio grazie alla “Cittadella del Vino” è diventata una delle location più interessanti e visitate del Trentino.
Fabio Rizzoli ha guidato, in stretta condivisione con l’ex Presidente Guido Conci e con l’attuale Luca Rigotti, la crescita di Mezzacorona dal settembre 1971 sino ad oggi, e cioè dalla fusione del 1970 tra la Cantina Sociale (fondata nel 1904) e la Lega fra Viticoltori (fondata nel 1911), prima unione di due società cooperative in Italia.
Da allora in avanti le tappe più significative sono state l’acquisizione della società di importazione americana Prestige Wine Imports corp. (1985), l’entrata nel Gruppo Italiano Vini (1987), la fusione per incorporazione della terza cantina cooperativa del paese di Mezzocorona, la Cantina Produttori (1988), l’inaugurazione della nuova sede in via IV Novembre (1989), l’acquisizione dell’area Samatec e il lancio del progetto della “Cittadella del Vino” (1993), la partnership con le Cantine Sociali di Salorno (1994) e di Ala (1995), l’inaugurazione della Cantina Rotari (1997), il lancio dell’architettura societaria integrata tra società cooperativa e società di capitali con la creazione della Nosio spa dalla preesistente Nosio srl (1998), l’inaugurazione della Cantina di vinificazione (2000), l’avvio del tanto da lui amato “Progetto Sicilia” (2001), la celebrazione del Centenario dell’azienda e l’inaugurazione definitiva della Cittadella del Vino con il PalaRotari (2004), l’acquisizione della Bavaria gmbh, importatore in Germania dei vini del Gruppo Mezzacorona (2006) e l’inaugurazione del quarto lotto con il più moderno imbottigliamento italiano (2010). Nel 2009 il suo più grande successo: Mezzacorona è stata eletta “Cantina Europea dell’anno” dalla prestigiosa rivista americana Wine Enthusiast, il sigillo per Fabio Rizzoli di una carriera di importanti realizzazioni e riconoscimenti.
Una storia nella quale si intrecciano l’impegno per lo sviluppo aziendale con la determinazione a fare crescere il Trentino vitivinicolo, che oggi anche grazie a Mezzacorona rappresenta un punto di riferirmento per tutta l’enologia nazionale. Un cammino fatto di una continua volontà di investire nell’innovazione, nella promozione internazionale dei vini trentini, nello sviluppo di nuovi mercati, nella visione aperta dell’impresa agli altri soggetti del territorio.
Ma prima di tutto Fabio Rizzoli ha guidato l’azienda con la bussola dei valori cooperativi della difesa e valorizzazione del socio e del suo lavoro, con l’obiettivo di garantire un reddito dignitoso ai contadini del Trentino, costretti ad operare in un territorio di montagna difficile.
E infatti Mezzacorona è da anni ai vertici nazionali come valore della produzione, grazie alla rete commerciale che può vantare nel mondo e alla qualità delle sue produzioni.
Va ricordato che proprio Mezzacorona ha firmato la prima bottiglia di Teroldego Rotaliano Doc del Trentino nel 1971 e con Feudo Arancio ha firmato proprio in questi giorni la prima bottiglia Doc Sicilia.
Rizzoli ha puntato molto sulla formazione della base sociale per quanto riguarda il miglioramento della qualità in agricoltura, l’affermazione del concetto di sostenibilità, la condivisione delle strategie aziendali da parte dei soci e dei collaboratori, la costituzione della società per azioni Nosio spa e il progetto di innovazione finanziaria della cooperazione.
Numerose sono state le responsabilità rivestite da Fabio Rizzoli sia all’interno del movimento cooperativo, sia negli organismi di rappresentanza della vitienologia trentina: valga per tutti la Presidenza del Comitato Vitivinicolo negli anni Ottanta.
Ed è un Gruppo competitivo e solido quello che Fabio Rizzoli affida a Fabio Maccari, 54 anni, ingegnere brianzolo, manager che proviene da importanti multinazionali dell’agroalimentare”.

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