02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

ANCHE L’“INSTITUTE OF MASTERS OF WINE” LASCIA “IL SEGNO” NELLA STORICA BOTTE DI AMARONE ALLE CANTINE MASI, INSIEME A PERSONALITÀ COME KUKI GALLMANN E GIAN ANTONIO STELLA, NELLA TRADIZIONALE FIRMA RISERVATA AI VINCITORI DEL “PREMIO MASI”

Italia
Ecco il Premio Masi 2012

Ripartire dalla cultura, unica fonte del progresso sociale, e dall’impegno nell’educazione delle nuove generazioni attraverso cui può passare il riscatto della civiltà anche in un momento di crisi, non solo economica, come quello attuale. Perché solo la cultura e l’educazione possono generare un nuovo ordine di coesistenza tra uomo e natura, rifondare la politica nell’ottica del bene comune, rinnovare i programmi scolastici riportando l’Italia ad essere faro nel mondo come lo è nella musica, preservare l’umanità dal dramma delle dittature, come quella che ha portato all’esodo di oltre 300.000 italiani dell’Istria, divulgare i valori della tradizione di un popolo attraverso l’eccellenza dei suoi prodotti simbolo, come il vino. E’ questo il filo conduttore che accomuna l’impegno della scrittrice Kuki Gallmann, del direttore d’orchestra Andrea Battistoni, di Giovanni Radossi, fondatore Centro Ricerche Storiche Comunità Nazionale Italiana di Rovigno, del giornalista Gian Antonio Stella e dell’Institute of Masters of Wine, vincitori dell’edizione n. 31 del “Premio Masi”, di scena il 29 settembre a Verona, con la tradizionale firma della storica botte di Amarone alle Cantine Masi da parte dei vincitori del prestigioso riconoscimento assegnato dalla Fondazione Masi.
“Il lavoro di ricerca che la Fondazione compie ogni anno per individuare i protagonisti del Premio - sottolinea Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi - testimonia che il nostro Paese è ricco di storie e di impegno di quotidiana eccellenza. Da queste si può e si deve ripartire, offrendo un esempio anche alle giovani generazioni talvolta demoralizzate dal contesto attuale”. Un impegno ribadito anche da Sandro Boscaini, vicepresidente della Fondazione Masi e presidente di Masi Agricola, che evidenzia l’attualità del Premio che, attraverso i suoi protagonisti, “ha saputo interpretare ancora una volta le urgenze dell’attualità, senza mai perdere di vista la possibilità di rinnovamento, attraverso storie e persone fonte di ispirazione per i giovani”.
Kuki Gallmann, trevigiana, figlia del poliedrico scrittore Cino Boccazzi, “l’africana bianca” che con la sua fondazione si occupa della salvaguardia e dello sviluppo sostenibile del continente, con progetti di educazione ambientale e di tutela del territorio per i giovani kenioti, è la vincitrice del “Premio Internazionale Grosso d’Oro Veneziano”, mentre l’Institute of Masters of Wine, la più autorevole accademia di formazione di esperti di vino internazionali che, da oltre 50 anni, si occupa di promuovere l’eccellenza, la cultura e il business del vino, si è aggiudicato il “Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino”, ritirato dal past president Lynne Sherriff.
Andrea Battistoni è invece il vincitore del “Premio Masi per la Civiltà Veneta”: enfant prodige veronese della direzione d’orchestra, è un violoncellista salito sul podio come il sommo Toscanini ed oggi considerato internazionalmente non più una promessa ma una sicura bacchetta di grande personalità e di riconosciuto successo globale. A Giovanni Radossi, che da oltre 40 anni è considerato il “guardiano dell’Istria”, direttore e fondatore del Centro di Ricerche Storiche dell’Unione Italiana con sede a Rovigno, che conserva la memoria storica dell’esodo italiano promuovendo il diritto universale delle genti a preservare la propria identità culturale, è andato il “Premio Masi per la Civiltà Veneta”. Infine, Gian Antonio Stella, tra le penne più brillanti e taglienti d’Italia, è il vincitore del “Premio Masi per la Civiltà Veneta” per aver influenzato e animato il dibattito sociale del nostro tempo, smascherando il malcostume politico che inquina l’Italia d’oggi.
Info: www.fondazionemasi.com

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli