02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

UNA CITTADELLA “ITALIANA” NEL CUORE DELLA CINA, CON UN ‘‘CAVEAU’’ DEL WINE & FOOD DI ALTA GAMMA DOVE I RICCHI E CURIOSI PALATI ASIATICI POSSANO ACQUISTARE LE NOSTRE ECCELLENZE. ECCO IL PROGETTO LANCIANTO DAL PROFESSOR BELLINI DA GUSTO CORTINA

Italia
Cinesi sempre più assetati di vini italiani di alta qualtà

Un cittadella “italiana” nel cuore della Cina, con un “caveau” di 12.000 metri quadrati dove i palati asiatici, assetati e affamati di vini, sapori e “life style” made in Italy possano acquistare le nostre eccellenze. Ecco il progetto lancianto dal professor Luigi Bellini da Gusto Cortina (oggi e domani a Cortina, www.gustocortina.it, promosso insieme a Golden Moon) che ha lanciato un appello ai produttori italiani di grandi vini e prodotti gastronomici di alta qualità: “mettiamoci insieme, perchè in un mercato come la Cina non si arriva da soli”. Il progetto, già avviato e che gode dell’appogio del Governo e dell’alta imprenditoria del gigante asiatico, fondamentale per raggiungere obiettivi importanti sotto la Grande Muraglia, prevede la creazione di una città completamente “italian style”, che al suo interno contenga un enorme “emporio” del gusto italiano, dove i ricchi cinesi, “che sono curiosi e voglio la vera alta qualità italiana - spiega Bellini - possano comprare i nostri prodotti top”. Per farlo, però, serve che i produttori top del Belpaese per qualità, che spesso sono di piccole dimensioni, riescano a mettersi insieme per coltivare il progetto fianco a fianco a chi lo ha pensato e proposto. Progetto ambizioso, senza dubbio, e che prende vita in un mercato, quello cinese, estremamente difficile, ma dalle potenzialità uniche, per il wine & food mad in Italy di alta gamma.
Basti pensare che, per la prima volta, nel primo semestre 2012, (secondo dati rielaborati ed illustrati nel convegno di apertura della kermesse da WineNews) la Cina è apparsa nelle statistiche Istat come mercato n. 10 a valore, con 10 milioni di euro (vino sfuso), mentre nei vini imbottigliati (a 56 milioni) è ancora fuori dalla top 10, guidata da Germania, Usa e Regno Unito; secondo l’ultimo rapporto Rabobank il business mondiale del vino continuerà a crescere, almeno fino al 2015, e a guidare questo trend sarà l’Asia, trainata soprattutto dalla Cina, dove saliranno importazioni e consumi (oggi è il quinto consumatore di vino mondiale ma i cinesi bevono solo 1,1 litri di vino l’anno a testa, ed i consumi crescono a ritmi vertiginosi, se si considera il +140% per 1,5 miliardi di bottiglie tra 2006 e 2010 e il +33,4% per 156 milioni di casse da 9 litri nel 2011); il mercato del vino cinese è riuscito a mantenere una crescita costante nel primo trimestre 2012, con un fatturato di 9,875 miliardi di Yuan, a +9,92% sul 2011 e profitti a +6,35% sul 2011, con il risultato di attrarre, ad oggi, oltre 3.000 marche di vini stranieri disponibili sugli scaffali. Ma la Cina si sta imponendo anche come produttore: sono 500.000 gli ettari di vigneto già piantati, e il Governo ha varato un piano che prevede l’aumento della produzione per 22 milioni di ettolitri (la metà della produzione di vino italiana) entro il 2015, raddoppiando quella del 2010. Ma ha anche avviato un’indagine per capire se l’“invasione” di vino europeo stia danneggiando l’industria nazionale, anche grazie agli aiuti dell’Unione Europea, visto che il 60% dei finanziamenti Ocm per la promozione 2012/2013 sono rivolti al mercato cinese. La posta in gioco? L’export annuale di vini e alcolici dall’Europa alla Cina supera 1 miliardo di euro, e la quota complessiva di import rappresenta il 30% dei vini bevuti nel Paese, che tra il 2015 e il 2020, sarà il primo mercato al mondo. Un mercato nel quale l’Italia deve necessariamente lavorare concretamente per colmare il gap che, nel segmento del lusso, ha dalla Francia (e dall’Australia e altri Paesi nel livello medio-basso del consumo di vino).

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli