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ADDIO TALENTO, ADESSO ANCHE CANTINA ROTARI, PUNTA DI DIAMANTE DEL GRUPPO MEZZACORONA, HA DECISO DI PUNTARE FORTE SUL TRENTODOC. E ARRIVANO UNA NUOVA ETICHETTA, L’“ALPEREGIS”, ED UN CAVEAU DA 6.000 BOTTIGLIE ... FOCUS: LA STORIA DEL ROTARI

Italia
La cantina Mezzacorona

Addio Talento, adesso anche la cantina Rotari, punta di diamante del gruppo Mezzacorona, ha deciso di puntare forte sul Trentodoc. Il motivo, del resto, è comprensibile: la denominazione “Talento”, nata per raccogliere sotto uno stesso ombrello tutti i metodo classico d’Italia, non ha sfondato, un po’ a causa di un’offerta eccessivamente frammentata, un po’ per errori di comunicazione, ma soprattutto perché manca quel legame, fondamentale, tra vino e territorio, ben incarnato, invece, dal Trentodoc.
Che da Rotari ha una casa tutta sua: un caveau che ospita tutte le annate dal 1993, per un totale di 6.000 bottiglie, in uno scrigno nel quale anni di lavoro e dedizione ricevono visibilità grazie ad una progettazione, curata dall'arch. Paolo Margoni, che preserva e valorizza il sapore della storia nel contrasto con la contemporaneità. E dove presto troverà spazio anche l’ultimo arrivato in casa Rotari, l’“AlpeRegis”, il nuovo Trentodoc della maison trentina (un millesimato 2007 extra brut), ispirato alla figura regale di Rotari, il grande Re longobardo famoso per il suo Editto, e al richiamo al territorio alpino che ha contribuito a renderlo leggendario fissando le sue gesta nella storia.

Focus - L’eccellenza del TrentoDoc … nell’obiettivo di Rotari. La srtroia della cantina
Il Trentino è conosciuto come il cuore della spumantistica di qualità in Italia. Questa terra può contare non solo sulla straordinaria bellezza del territorio ma anche su alcune specifiche caratteristiche, come l’escursione termica e l’esposizione dei vigneti ai piedi delle Dolomiti, che ne fanno da molti anni una zona particolarmente vocata per la lavorazione dello Chardonnay.
La cantina Rotari ha cominciato la sua avventura a metà degli anni Settanta e in pochi decenni è divenuta una delle prime firme della spumantistica italiana di eccellenza. Alla cura con la quale sono coltivati i vigneti, alla ricerca delle migliori partite di uva e alla vendemmia svolta esclusivamente a mano sono unite l’esperienza e la competenza di un team di enologi e le più moderne tecniche enologiche.
L’attenzione per questi aspetti porta alla produzione di spumanti Trentodoc di particolare raffinatezza e suggestione. L’attuale struttura della Cantina Rotari, collocata all’interno della suggestiva “cittadella del vino” del gruppo Mezzacorona, è stata inaugurata nel 1997 e ha rappresentato fin da subito il biglietto da visita dell’azienda. Rotari oggi commercializza 2,5 milioni di bottiglie. La principale caratteristica di tutti i Rotari Trentodoc è l’eleganza. Essa nasce dalla capacità di armonizzare la freschezza e le note floreali della cuvèe con la morbidezza ed i sentori di crosta di pane date dai lunghi affinamenti.
Una delle caratteristiche più interessanti dei Trentodoc proposti da Rotari, in chiave di consumo, è l’abbinamento a tutto pasto. Fin dal 1997, Rotari ha scelto come suo specifico obiettivo proprio quello di modificare queste abitudini del passato, consegnando al Trentodoc nuove, importanti opportunità di fruizione. I Rotari Trentodoc sono proposti oggi in quattro tipologie: insieme al AlpeRegis, la Cuvée 28, il Rosè e il Rotari Flavio.La cantina Rotari ha inaugurato anche il caveau Rotari, prezioso spazio dove sono raccolti i migliori Trentodoc della sua storia; il caveau contiene 6.000 bottiglie. Tutto questo nell’happening nella cantina Rotari, oggi, per il Il primo brindisi di AlpeRegis, il nuovo Trentodoc della maison trentina, presentato ieri sera dal presidente Luca Rigotti, dai vertici aziendali del gruppo Mezzacorona e dall’ad Fabio Rizzoli.

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