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IL DIBATTO SUI DIRITTI D’IMPIANTO DEL VIGNETO EUROPA FA TAPPA IN ITALIA: IL 21 SETTEMBRE A PALERMO LA RIUONIONE DEL “GRUPPO DI ALTRO LIVELLO” VOLUTO DAL COMMISSARIO UE CIOLOS. LA PRIMA, DOPO LA “MARCIA INDIETRO” UFFICIALE SULLA LIBERALIZZAZIONE

Italia
Vigneti in Sicilia

Il dibatto sui diritti d’impianto del “vigneto Europa” fa tappa in Italia: domani a Palermo è di scena la riunione del “Gruppo di altro livello” voluto dal Commissario all’Agricoltura dell’Ue Dacian Ciolos per esaminare la questione. La prima, dopo la “marcia indietro” ufficiale sulla liberalizzazione, inizialmente prevista dalla nuova Ocm vino (che farà parte della Pac comunitaria, ndr), con lo stesso commissario che, nei giorni scorsi, come anticipato da WineNews, ha annunciato che “Bruxelles non intende più gestire direttamente la produzione di vini in Europa come chiedono gli Stati membri, ma propone che la responsabilità del controllo della produzione (ora tramite il rilascio di diritti di impianto) passi ai produttori e alle loro organizzazioni professionali, o allo Stato, in caso di assenza”.
Ad annunciarlo la Federazione Italiana Vignaioli indipendenti che, nell’occasione, ribadisce il suo fermo no (condiviso, peraltro, dalla stragrande maggioranza dei produttori e delle istituzioni dei più importanti Paesi europei per il vino, dall’Italia alla Francia alla Spagna e non solo) alla liberalizzazione dei diritti, e chiede, di fatto, il mantenimento della normativa in vigore. Ma il dibattito prosegue per stabilire il futuro della viticoltura europea.

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