02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

SALGONO PREZZO E CONSUMO DEL CHIANTI, MA RESTA LA “PIAGA” DEL CREDIT CRUNCH, L’ACCESSO AL CREDITO INDISPENSABILE PER LA CRESCITA DELLE AZIENDE. ISTITUZIONI, BANCHE E PRODUTTORI NE PARLANO A FIRENZE (22 MAGGIO) IN UN CONVEGNO BY CONSORZIO DEL CHIANTI

In pochi anni il prezzo del Chianti è salito da 60/70 euro a ettolitro, a oltre 100 euro e il consumo è passato dai 690.000 ettolitri del 2009 agli 810.000 del 2011, confermandosi in positivo anche nel 2012. Ma nonostante questi risultati portati a casa dalla Docg che abbraccia praticamente tutto il territorio della Toscana, resta la piaga del “credit crunch”, l’accesso al credito indispensabile per lo sviluppo e la crescita delle aziende che stringe sempre più la sua morsa, con gli istituti di credito che, nonostante garanzie e buoni risultati, concedono sempre meno credito. Su questo tema istituzioni, istituti di credito e produttori si confronteranno al convegno “Credito: Sviluppo nel settore vitivinicolo”, promosso dal Consorzio del Vino Chianti (www.consorziovinochianti.it), di scena a Firenze (Palazzo dei Congressi) il 22 maggio, quando interverranno, oltre al presidente del Consorzio, Giovanni Busi, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori, il presidente di Ismea Arturo Semerari, i rappresentati degli maggiori istituti di credito e i produttori vitivinicoli (moderatore Andrea Ducci, giornalista del settimanale economico “Il Mondo”).
Un convegno che ha l’obiettivo di proporre e discutere il concetto di sviluppo perché, secondo il Consorzio, è arrivato il momento in cui banche, istituzioni e imprese, devono assumersi le proprie responsabilità, basti pensare che in tutto il settore agricolo, per la prima volta dal 2008, secondo la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, la metà delle aziende agricole ha difficoltà ad accedere al credito, 2 imprese su 3 sono indebitate e 3 su 10 non riescono a fronteggiare il debito, e quindi nonostante gli sforzi i risultati sono pochi, come sostiene il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi: “c’è poco sostegno da parte degli istituti di credito, e le aziende, non sanno più che strumenti utilizzare per andare avanti. Il mercato ci chiede il prodotto - continua il presidente - e questo fattore sicuramente aiuta il sistema. Ora però, ci dobbiamo dedicare alla ristrutturazione delle nostre aziende e incentivarne la crescita, e qui mi riferisco al rinnovo degli impianti, elemento di fondamentale importanza per le nostre imprese. Bisogna fare in modo che tutti gli istituti di credito aiutino noi imprese a far crescere l’economia italiana ma non solo, aiutando il nostro Paese, migliora il sistema economico europeo nella sua globalità. Bisogna fare in modo - continua - che gli enti, le istituzioni aiutino e tutelino i loro prodotti: si pensi soltanto alle molteplici problematiche legate all’imbottigliamento ove un prodotto come il Chianti, tra i più rinomati ambasciatori del made in Italy, può ad oggi essere imbottigliato ovunque, ciò certamente non giova alla qualità che si ritrova nel bicchiere. Da parte nostra, dovremmo comunque portare in alto la bandiera del tricolore, cercando di difendere questo immenso patrimonio storico culturale che il mondo ci invidia e riconosce nella parola Chianti. Il concetto di Chianti - conclude Busi - deve diventare, nel settore vitivinicolo, di primaria importanza, al punto d’essere di primaria importanza per lo sviluppo economico e sociale”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli