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“TROPPE STRUTTURE RIDONDANTI, NECESSARIO RAZIONALIZZARE E SEMPLIFICARE”. GARDINI (FEDAGRI) LANCIA L’ALLARME. A COOPERATIVE VITIVINICOLE: “AVVIARE REALI PROCESSI DI AGGREGAZIONE VUOL DIRE PRODURRE A COSTI COMPETITIVI E LIBERARE RISORSE PER PROMOZIONE”

“Ci sono troppe strutture ridondanti, nel vino come in tutto il comparto agricolo. Occorre operare a diversi livelli una reale opera di razionalizzazione e semplificazione”, lo ha dichiarato il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini nel convegno La filiera vitivinicola dell’Oltrepò pavese: problemi, opportunità e prospettive”, oggi a Stradella (Pavia).

Gardini ha lanciato loro un forte e chiaro invito ad avviare reali processi di aggregazione, nel pieno rispetto delle scelte imprenditoriali delle singole cantine. “La nostra non è un’organizzazione - ha sottolineato Gardini - che tende ad imporre dall’alto decisioni alle cooperative. Non abbiamo alcuna intenzione di metterci al vostro posto, ma come classe dirigente è nostra precisa responsabilità indicare una prospettiva e delineare strategie in grado di aiutare le imprese a sopravvivere alla crisi”.

“La strada maestra per noi resta - così ha continuato Gardini - la concentrazione dell’offerta. Solo se avvierete con successo processi di aggregazione riuscirete a produrre a costi competitivi e a liberare risorse economiche che potrete poi utilizzare per la promozione e la valorizzazione dei vostri prodotti di qualità e per processi di innovazione e internazionalizzazione”.

“Fedagri è al vostro fianco e vi garantirà tutto lo stimolo e il supporto per accompagnarvi nel percorso di aggregazione - ha detto il presidente di Fedagri - ma è necessario recuperare quella voglia di protagonismo che soltanto voi potete avere. Ci sono tutte le possibilità perché riusciate ad essere competitivi sul mercato, ma occorre che abbiate la determinazione necessaria per operare strategie realmente capaci di guardare lontano”.

Infine, una esortazione a decidere in tempi brevi: “oggi gli spazi ci sono sul mercato - così ha concluso Gardini - ma abbiamo tempi corti. C’è un vento favorevole, quello dei mercati esteri, che però non soffierà per sempre”.

Il 50% dell’intera produzione della Doc Oltrepò, pari a 500.000 ettolitri di vino, è concentrato in tre strutture cooperative: la Cantina Terre d’Oltrepò - aderente a Fedagri, 300.000 ettolitri di vino prodotto e un volume d’affari di 31,3 milioni di euro - la Cantina Torrevilla Viticoltori Associati - aderente a Fedagri, 40.000 ettolitri di vino prodotto e un volume d’affari di 8,2 milioni di euro - e la Cantina Canneto Pavese, che aderisce a Legacoop Agroalimentare.

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