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“NON CHIAMATELE MAI PIÙ BOLLICINE”. È IL PENSIERO DI MAURIZIO ZANELLA, PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL FRANCIACORTA. “CHIAMIAMO IL VINO CON IL PROPRIO NOME E NON CON TERMINI CHE NE GENERALIZZANO E NE UNIFORMANO LE PECULIARITÀ”

Che non si dica più “bollicine”, ma si chiami ogni vino con il proprio nome. È il pensiero di Maurizio Zanella, Presidente del Consorzio del Franciacorta, che propone “uno stop in piena regola” ad uno dei termini più utilizzati per indicare il Franciacorta, piuttosto che lo Champagne o gli spumanti in genere. Un appello rivolto soprattutto a chi comunica il vino, ma anche ad operatori, appassionati e produttori.
“Chiamiamo il vino con il proprio nome e non con termini che ne generalizzano e ne uniformano le peculiarità, appiattendone, di fatto, la qualità percepita” spiega Zanella. ““Bollicine” è un termine obsoleto e senza futuro. Il tempo presente ci offre una nuova occasione per affermare i nostri vini di qualità, cominciando dal consolidare la cultura di base in materia e da un appropriato linguaggio”. Avrà ragione? Ai posteri l’ardua sentenza.

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