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EXPORT DA RECORD NEL 2011. LE CIFRE COMUNICATE DALL’ISTAT: 4,4 MILIARDI DI EURO, GRAZIE A GENERALIZZATA VOCAZIONE AD EXPORT DI GRANDI E PICCOLI PRODUTTORI. 4.200 IMPRENDITORI DEL VINO A VINITALY (25/28 MARZO) PER BUYERS IN ARRIVO DA 100 PAESI

Italia
Il valore export della cantine italiane è di 4,4 miliardi di euro

Confermate le rosee aspettative: il valore dell’export enologico italiano nel 2011 ha superato i 4,4 miliardi. Il dato, cumulato sui 12 mesi, comunicato oggi dall’Istat, dà incremento superiore al 12% in valore sul 2010 e del 9% in volume per un totale di 24 milioni di ettolitri: Stati Uniti, Germania, Regno Unito i nostri primi importatori in valore, rispettivamente con 948, 919 e 509 milioni di euro. La classifica cambia, in termini di quantità, con Germania e Regno Unito davanti agli Stati Uniti, rispettivamente con quasi 716.000, oltre 338.600 e più di 297.300 ettolitri. Dati che confermano come il vino italiano piaccia nel mondo, ma soprattutto che i nostri produttori meritano la leadership, con una quota di mercato internazionale nel 2010 del 22%.
Tutto questo nonostante la crisi economica e l’euro forte, i competitor sempre più agguerriti ma non sempre all’altezza: “c’è stata, negli ultimi anni, una crescita della professionalità - spiega Giovanni Mantovani, dg Veronafiere - dei nostri produttori, anche di quelli di piccole dimensioni, che hanno imparato a rapportarsi con i trader internazionali. Così a fianco di grandi nomi è sempre più facile trovare piccoli produttori che si fanno apprezzare nei ristoranti e nei wine bar di tutto il mondo. Ognuno trova il proprio canale o la sua nicchia di mercato in base a quelle che sono le proprie potenzialità e questo è un altro dato positivo perché dimostra una generalizzata propensione all’export”.
Un’importante rappresentanza di questi produttori del vino export-oriented, oltre 4.200, saranno di scena a Vinitaly, dal 25 al 28 marzo, a Verona, dove sono previsti in arrivo buyers da oltre 100 Paesi.

Focus - Fedagri: “dei 4,4 miliardi complessi raggiunti quest’anno dall’export enologico italiano il 37% è in quota cooperativa, per un valore di 1,6 miliardi”
“Dei 4,4 miliardi complessi raggiunti quest’anno dall’export enologico italiano il 37% è in quota cooperativa, per un valore di 1,6 miliardi”. Così il presidente del Così il presidente del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi commenta i dati definitivi dell’export del comparto vino riferiti al 2011 resi noti oggi dall’Istat.
“Circa il 40% delle 420 cantine associate a Fedagri - spiega l’organizzazione - esporta regolarmente, con una quota predominante delle cooperative di grandi e medie dimensioni. Maggiori difficoltà incontrano invece le aziende meno strutturate che rischiano di chiudere i bilanci in negativo a causa del perdurare della contrazione della domanda interna. Il consumo di vino in Italia continua infatti a diminuire dagli anni ’70, quando il consumo procapite si attestava intorno ai 100 litri, ed oggi è fermo intorno ai 40. Tra i vini che hanno registrato nel 2011 trend di crescita a due cifre nei mercati esteri, spicca il Prosecco, che ha aumentato del 17% la sua penetrazione negli Stati Uniti. Al fine di tutelare le denominazioni Doc e Docg Valdobbiadene da fenomeni di imitazione e contraffazioni, i rispettivi consorzi di difesa si stanno attivando per registrare i marchi in Cina e in altri paesi nei quali mancano ancora forme di protezione”.
A Fedagri-Confcooperative aderiscono 420 imprese vitivinicole in rappresentanza di 140.000 soci viticoltori, 5700 addetti. 18 milioni di ettolitri è la produzione media, oltre il 40% dell’intera produzione nazionale.

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